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“Tour del Degrado” nel Municipio VIII di Roma (pt. 1)

Marconi, San Paolo, Garbatella: tutte le criticità

Il nostro ‘Tour del Degrado’ nel Municipio VIII di Roma inizia da via Gabriello Chiabrera, dove, qualche giorno fa, avevamo incontrato la signora Erminia che lamentava lo stato di manutenzione della strada (via Valeriano) che congiunge via Chiabrera a via Leonardo da Vinci. Ad accompagnarci, il portavoce della Costituente di Fratelli d’Italia del Municipio VIII, Fabio Roscani.

Esattamente di fronte a via Valeriano, c’è il Giardino “Alberto Oliva”, uno spazio poco verde ma molto sporco dedicato, appunto, al piccolo Alberto Oliva, morto più di 20 anni fa mentre giocava proprio in quella zona. Non serve un occhio attento per notare lo stato di totale incuria e degrado in cui versa il parco: delle altalene c’è rimasto solo il basamento. I fili sono spariti e ai bambini, per andarci su quelle altalene, non resta che viaggiare di fantasia. Ci sono poi fogli di giornale e bottiglie ovunque. Carte e cartacce, che aumentano nelle ore di punta, visto che le panchine del piccolo giardino diventano luogo di ritrovo per gli universitari. E il muretto che circonda il parco è rotto in più punti. I pezzi di marmo caduti, sono stati lasciati lì. Forse in attesa che si rimettano a posto da soli. E poi c’è il lampione, inclinato e mai raddrizzato.

Da via Gabriello Chiabrera torniamo indietro e giungiamo alla rotonda che congiunge via Giustiniano Imperatore a via Leonardo da Vinci. A delimitare la rotonda, un’altra area verde. Stavolta molto verde, dato che le erbe non vengono tagliate da un po’, a giudicare dalla loro altezza. L’idea di delimitare la rotonda con un’area verde è anche carina, se non fosse che, appunto, anche questo piccolo parchetto è abbandonato a se stesso. Ma l’erba alta, almeno, serve a non far notare che una delle 3 panchine lì presenti, è rotta. Ad essere rimasto, solo il basamento.

Ma i problemi del quadrante di via Leonardo da Vinci, via Giustiniano Imperatore e via Chiabrera non finiscono qui. Perché proprio di fronte alla piccola area verde che delimita la rotonda, c’è un cantiere. Aperto, poi chiuso, e infine abbandonato a se stesso. Parliamo del ‘famoso’ PUP (Piano Urbano Parcheggi) di via Leonardo da Vinci. Inizialmente, l’area destinata ad ospitare il PUP sarebbe dovuta essere quella di via Simone Martini, nello stesso territorio del Municipio VIII, in zona VIII Colle. Ma le proteste dei residenti hanno fatto in modo che i lavori, in quell’area, fossero bloccati. Il cantiere, allora, si è spostato proprio su via Leonardo da Vinci. Ma, ancora una volta, il progetto non è stato ben accolto. Dopo l’inizio, quindi, i lavori sono stati bloccati. Ma tutto è rimasto così com’è. Sulla recinzione che delimita l’area dei lavori rimasti incompleti, alcuni striscioni scritti dai residenti che chiedono che venga loro ridata “la vecchia corsia”. All’interno del cantiere, nemmeno a dirlo, erbacce e strumenti di lavoro lasciati così, alla mercé dell’incuria e del degrado.

Esattamente dietro al cantiere del PUP, ne troviamo un altro. La situazione dell’area, delimitata da un cartello a firma del Dipartimento dello Sviluppo, Infrastrutture e Manutenzione Urbana, è esattamente uguale a quella del PUP: erbacce alte, strumenti di lavoro lasciati lì, sacchi contenenti mattoni e calcinacci ben custoditi all’interno di questa zona, adiacente alla scuola Leonardo da Vinci.

Scendendo da via Leonardo da Vinci verso via Giustiniano Imperatore in direzione viale Marconi, incontriamo gli ambulanti della metro San Paolo, presenti h 24. Gli ambulanti occupano tutto il marciapiede, costringendo i pedoni a stringersi per poter passare, a meno che non decidano di camminare in mezzo alla strada, visto che l’area adibita al passaggio è occupata dagli abusivi.

Proseguendo oltre, giungiamo su viale Marconi, e giriamo a sinistra prima del Ponte Marconi, imboccando via Mario Ageno, che conduce ai locali dell’ex Cinodromo. La situazione, qui, è ben peggiore di quanto si possa immaginare. L’ex cinodromo, è occupato dal 2002: qui sorge il centro sociale (occupato e autogestito dal 2002) ‘LOA Acrobax Project’ – nato, secondo quanto si apprende per ribellarsi al precariato e al capitalismo.

Senza entrare nel merito di come Acrobax ancora resti in piedi – nulla si, nemmeno dal sito, sullo Statuto di Acrobax; né, tantomeno, è dato sapere come vengano finanziate le loro attività – ci dirigiamo oltre. Via della Vasca Navale si divide tra scempio e cultura. Infatti, tutt’intorno all’area in cui sorgono i Dipartimenti di Ingegneria e di Scienze dell’Università di Roma Tre, oltre l’istituto di cinematografia Roberto Rossellini, l’istituto navale e la scuola materna di via Vito Volterra, ci sono vere e proprie discariche a cielo aperto e insediamenti abusivi. Appena si entra su via Mario Ageno, tutto questo appare evidente. Nell’ordine, si incontrano 2 discariche e 2 insediamenti abusivi. Che si uniscono a quelli del ‘famoso’ vicolo Savini. Delle vere e proprie realtà a sé stanti, che la fanno da padrone nell’area circostante, immersa tra i palazzi e l’Università. Il campo nomadi di vicolo Savini, inoltre, è dotato anche di poltrone da cinema. I rom circolano in libertà e senza troppi problemi, e si addentrano anche nelle zone più abitate, proprio quelle di viale Marconi, San Paolo e Garbatella. Tanto che non è difficile imbattersi in qualcuno di loro, come è successo a noi mentre passavamo lungo via Costantino, per dirigerci verso la ‘vecchia’ metro Garbatella.

La ‘vecchia’ Garbatella è una stazione ormai chiusa, ovvero non funzionante, dato che la nuova stazione affaccia su C.ne Ostiense. Tuttavia, il passaggio è ancora libero e aperto, pronto ad accogliere i ragazzi che si preparano ad affrontare la movida romana di via Libetta (il passaggio infatti conduce direttamente lì), e i rifiuti che loro si portano dietro. A coronare il tutto, i cassonetti di via Alessandro Cialdi, stracolmi.

Dirigendoci verso la vecchia fermata della metro, ci imbattiamo anche nei cassonetti ‘a scomparsa’ di via di Villa Lucina. Ovviamente, rotti. Uno di questi è stato aggiustato, altri sono stati avvolti da alcuni nastri, ad indicare, appunto, la loro non-utilizzabilità.

Ma c’è dell’altro. A peggiorare la situazione – che, come descritta fin qui evidenzia non poche criticità – i mercatini dell’usato (usato rubato garantito!) della Montagnola, nei pressi del Mercato. Mercatini abusivi, che spesso riciclano anche roba rubata, frequentati abitualmente dai cittadini e dai residenti che, quindi, si rendono complici di questa situazione di illegalità.

Infine, l’hotel rimasto incompleto, tra via Costantino e via Galba. Prima che la Fiera di Roma fosse spostata verso Fiumicino, era stato ideato un progetto per realizzare, nei pressi dell’ex Fiera di Roma (via Cristoforo Colombo), un hotel. La struttura esiste, i soldi sono stati spesi. Ma non è funzionante. “No Rendita, Sì Reddito”, “Meno Sprechi, Più Case”: questo si legge su una delle facciate di questo mega-palazzo, ultimato almeno per quanto riguarda la struttura esterna. E poi abbandonato. La recinzione è anche stata rotta in più punti.

Sul tema, proprio gli stessi esponenti di Fratelli d’Italia si sono pronunciati: “La vicenda dell’albergo di via Costantino costituisce una plastica rappresentazione del fallimento del modello di governo della città operato dalla sinistra negli anni di Veltroni e di Rutelli e, allo stesso tempo, della paralisi amministrativa dell’attuale giunta del sindaco Marino e del presidente del Municipio VIII di Roma, Andrea Catarci” – dichiarano Glauco Rosati, capogruppo FdI-An del Municipio VIII e Andrea De Priamo, portavoce romano dello stesso partito.
“Se è vero – continuano – che la realizzazione del mastodontico complesso edilizio, ad oggi incompleto, è frutto di scelte urbanistiche del presunto ‘modello Roma’, occorre segnalare che le attuali giunte non hanno dato alcun segnale concreto di risoluzione della grave vicenda”. I due, infine, annunciano che sarà Fabrizio Ghera, capogruppo in Campidoglio, a presentare un’interrogazione urgente avente ad oggetto proprio il mega-palazzo di via Costantino.

“Queste situazioni di degrado, che ora sono vere e proprie emergenze – ha dichiarato Fabio Roscani al termine del nostro ‘Tour del Degrado’ – persistono grazie al silenzio complice delle istituzioni del Municipio VIII guidato da Andrea Catarci che, negli ultimi anni, ha contribuito a rendere più gravosa una situazione che ormai si protrae da più di vent’anni, durante i quali il centrosinistra locale, invece di dare voce ai veri problemi del territorio e trovare soluzioni definitive, ha fatto in modo che il nostro Municipio versasse in condizioni di totale abbandono. I cittadini vivono ogni giorno in mezzo a questo degrado, ormai insostenibile. FdI-An, sia al Municipio che al Comune nei confronti dell’attuale amministrazione Marino, continuerà a denunciare tutti i giorni ciò che non va, finché le istituzioni, ad oggi sorde, non daranno delle risposte”.
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