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Totti e il selfie, il Codacons chiede la squalifica del numero 10

Totti e il selfie dopo il gol: secondo il Mirror è “il più figo del mondo”, secondo il Codacons è “pubblicità occulta”

Il selfie del numero 10 della Roma, Francesco Totti, dopo la doppietta all'Olimpico nel derby di ieri contro la Lazio, è già storia. Sui social network le condivisioni dell'autoscatto sono numerosissime, e i tifosi romanisti hanno già consacrato il gesto del loro Capitano come immortale. Addirittura il Mirror, quotidiano inglese, sentenzia: "E' il più figo di tutti i tempi".

Ma qualcuno non ci sta. E prepara battaglia. "Dietro un tal gesto goliardico potrebbe celarsi molto di più" – è il parere, invece, del Codacons che, in una nota, spiega: "Il gesto di Totti, infatti, rappresenta una pubblicità vera e propria, mirata a pubblicizzare, con cenni occulti, un nuovo modello di smartphone appena messo in circolazione", ovvero l'Iphone 6, come evidenzia, ben visibile, il logo. Alle osservazioni del Codacons, alcuni hanno obiettato che lo smartphone dell'Apple – uscito a fine settembre 2014 – non ha bisogno di pubblicità alcuna. Ma la polemica è sempre dietro l'angolo, e non ha risparmiato nemmeno, qualche mese fa, il selfie di gruppo durante la Notte degli Oscar. Protagonista, in quell'occasione, il telefonino della concorrente Samsung.

"Anni fa – ricorda l'associazione – si presentarono per Vieri e Maldini vicende analoghe, che tuttavia rimasero impunite. Il calcio deve essere ripulito dalle dinamiche commerciali". Pertanto, "il Codacons chiede la squalifica di Totti, perché è ora di riportare la gente e i giocatori al vero significato del gioco del calcio".

Non si capisce se il Codacons ce l'abbia con Totti, visto che già nel 2004 chiese 5 milioni di risarcimento per lo sputo a Poulsen durante gli Europei di calcio – l'associazione, in quell'occasione, presentò ricorso al giudice di pace di Milano – o se davvero questa denuncia nasconda l'intenzione di portare avanti una campagna rivolta al ripristino dei giusti valori del calcio. Di cui sicuramente c'è bisogno, visto e considerato anche che, proprio ieri, nuovamente, la città di Roma ha fatto da sfondo agli scontri fuori dallo stadio (qui i dettagli). Eppure, quando parliamo di Francesco Totti, parliamo di un campione – ormai 39enne – rispettato da molti suoi avversari. Il che, tutto sembra, meno che anti-valori-del-calcio. Quindi, sarebbe più opportuno che il selfie resti relegato ai commenti tra tifosi, e che la critica si concretizzi al massimo in qualche sfottò da parte dei biancocelesti. Certo è che, un autoscatto con i propri tifosi, come a suggellare un rapporto pluridecennale, non può essere ascritto tra i comportamenti che cancellano i valori reali dello sport.

Insomma, chiediamo al Codacons: come può un selfie, pur scattato con un Iphone, annullare e cancellare il "vero significato del gioco"? Quali che fossero le reali intenzioni di quel selfie, ciò che resterà di questo scatto, sarà la sua immortalità. Che tutta la stampa mondiale, nonché la stessa tifoseria giallorossa, hanno già riconosciuto e consacrato.

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