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Tipi romani, “Ma che c’ha st’ascensore?” di Giuliano Compagno

In tutte le città del mondo l’ascensore è un apparecchio elevatore con installazione fissa destinato al trasporto di persone che serve piani definiti mediante una cabina che si sposta lungo guide rigide e la cui inclinazione sull’orizzontale è superiore a 15 gradi. Invece a Roma l’ascensore è un apparecchio elevatore con installazione fissa ma anche mobile destinato al trasporto di persone, cani piscianti, writers, feci di gatto, armadi e laterizie, che si blocca tra piani definiti mediante una cabina che poco prima tremava e ondeggiava lungo guide semirigide la cui inclinazione sull’orizzontale è indefinita e comunque indifferente rispetto all’inclinazione alla claustrofobia di chi vi resterà intrappolato dentro. La sua manutenzione è in genere affidata a una squadra di speleologi che subito cerca di rimediare a danni strutturali di irreparabile entità e infine arrangia un intervento che reggerà fino al venerdì successivo, quando la signora Meconi, da sempre contraria ai cellulari, diparte per asfissia con il dito premuto sul pulsante sos.
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