Prima pagina » Spettacoli » Supersex, la serie dedicata a Rocco Siffredi. Alessandro Borghi non teme il confronto col pornodivo

Supersex, la serie dedicata a Rocco Siffredi. Alessandro Borghi non teme il confronto col pornodivo

Alessandro Borghi, l’attore che interpreta Rocco Siffredi, dice di essere lui stesso un fan dei film porno

Alessandro Borghi, Supersex

Alessandro Borghi, Supersex

Su Netflix dal 6 marzo scorso va in onda in 7 puntate la serie dedicata alla vita e alle “opere” di Rocco Siffredi, il più famoso porno attore italiano. Una serie che vive più della luce riflessa dalla vita reale del protagonista che di luce propria.

Interpretata dall’attore Alessandro Borghi, questa serie tv sta spopolando su Netflix. Si narra la vita del più famoso attore di porno del mondo, l’italiano Rocco Siffredi, svelando retroscena e dettagli della sua attività, che desta tanto interesse nel pubblico. Dalle umili origini della famiglia ad Ortona, la morte del fratello invalido, la guida di un altro fratello che lo chiama a Parigi per lavorare in un ristorante e l’inizio della carriera nei film porno.

Nella serie Supersex, c’è anche un’attrice che interpreta la grande Moana Pozzi

“Si possono davvero abbattere le barriere che dividono la vita e il porno?” Prende il via da qui Supersex, la serie che racconta la vita di Rocco Siffredi e sbarcata il 6 marzo scorso su Netflix. Un personaggio che è diventato sempre più cult, ammirato, osannato, ma che si è attirato anche tante critiche per il suo modo di vivere il sesso. Ma intorno a lui, nella fiction, ruotano tanti altri protagonisti della sua storia. Un ruolo cruciale lo ha avuto Moana Pozzi, la pornodiva morta prematuramente a 33 anni. A interpretarla è Gaia Messerkingler attrice torinese di 35 anni, che in un’intervista al Corriere della Sera si è detta felice della parte non semplice. Il casting  era affollato, ma a spuntarla è stata lei che durante il provino ha fatto sua una qualità centrale di Moana, che “usa certe parole ma in realtà comunica con ciò che non dice”.

I superpoteri che Rocco scopre, grazie alla cognata, interpretata da Jasmine Trinca

Il film non è ovviamente una riproposizione delle scene porno per cui Rocco è diventato famoso, ma un tentativo di ricostruire la sua storia personale ed emotiva. Gli insuccessi, le difficoltà, l’ambiente marginale e pericoloso in cui s’è mosso fin da ragazzo.

La voce narrante del film spiega che “I superpoteri nella vita non ti arrivano subito ma si manifestano al momento debito”. Peccato che non tutti nella vita possano provare i superpoteri, in particolare quelli di cui è segnata la vita di Rocco Tano, questo è il suo nome vero. Il personaggio Rocco, i suoi li scopre grazie a Lucia, la fidanzata del fratello maggiore Tommaso, interpretata dalla bravissima Jasmine Trinca.

Calarsi nei panni di Rocco non è stato difficile anche se all’inizio sembrava assurdo

Quando si parla di Rocco ogni commento è a rischio di allusione sessuale, ma lui è esplicito, a fugare ogni accenno di malinteso. “Nella serie parlo molto ma in verità io ho sempre parlato poco, facevo altro. Sono orgoglioso di essere stato l’oggetto del desiderio di così tante donne, sono nato per questo”. Più misurato Alessandro Borghi:All’inizio pensavo fosse assurdo per me interpretare Rocco, poi è venuto tutto naturale. In ogni caso è stato un viaggio lungo e complicato, perché in questo paese si può parlare di tutto ma mai di scopare”. Nel cast spicca anche Adriano Giannini nei panni proprio di Tommaso, uno dei personaggi chiave di questa storia.

L’attore che interpreta Rocco dice di essere lui stesso un fan dei film porno

L’attore Alessandro Borghi ha rivelato a La Repubblica che il suo rapporto con la sessualità non è stato idilliaco: “La mia sessualità è esplosa, ne sono stato sovrastato e avrei voluto arrivarci in modo consapevole”. La fiction su Siffredi è anche un romanzo di formazione sentimentale perché, come dice l’attore, “ogni tanto proviamo a punzecchiare, a creare una ferita, un contraddittorio, anche se la libertà della sessualità è un tema scomodo in un Paese fondamentalmente bigotto. La serie ha significato anche avere a che fare con il mio corpo in una certa maniera, relazionarmi con quello degli altri. Mi ha responsabilizzato rispetto al messaggio che passiamo al pubblico con il nostro mestiere”.

L’attore Borghi è anche un papà e un marito irreprensibile

Tolti i panni da Supersex, Alessandro Borghi a casa indossa quelli del papà e i paparazzi lo hanno beccato in una dolce passeggiata a Roma con la fidanzata Irene e il piccolo Heima, il loro primogenito. Una immagine che, tra l’altro, Siffredi stesso ha recentemente avvalorato per la propria famiglia, con la quale è andato a farsi intervistare da Cattelan.

Sempre sul filo della doppia faccia, in una intervista rilasciata a Fanpage, Alessandro spiega i procedimenti che ha dovuto attuare per entrare nel personaggio del divo hard. Una delle sue affermazioni ha spiazzato il pubblico: “Il porno è una costante della mia vita. Ne guardo almeno uno al giorno”, inizia l’attore 37enne prima di fornire una spiegazione più dettagliata. “…anche per tenermi aggiornato con i tempi, per non rimanere indietro. E lo guardo proprio come i film: a volte lo trovo meno interessante, a volte girato meglio, a volte peggio. Ci sono delle cose in particolare che mi smuovono, altre che assolutamente no. Questo è fondamentale per capire cosa ci piace o meno”, spiega l’attore. 

La mercificazione dei sentimenti mi fa schifo non il porno

Cosa ritiene più pornografico di una pellicola vietata ai minori?, gli viene chiesto a un certo punto dell’intervista, e la risposta è inattesa: “La mercificazione del sentimento mi fa schifo, il porno non mi fa schifo. Quindi lottiamo contro la mercificazione del sentimento, non contro il porno, che ci serve come il pane”.  Nel corso delle riprese Borghi ha dovuto girare 50 scene di sesso in 95 giorni e in proposito l’attore ammette un po’ guascone: “Nella vita vera ne faccio molte di più. Per rendersi credibile in quella parte non poteva essere troppo distante dal suo personaggio.

Alessandro ha potuto conoscere, girando la serie, un lato totalmente diverso di Rocco Siffredi, quello più fragile e attaccato alla famiglia, ma anche alcuni lati del suo carattere e ha migliorato il rapporto con la sua sessualità che deve essere libera, come ribadisce l’attore.

Alessandro, l’attore, non teme il confronto col pornodivo nelle scene di nudo

Il protagonista di Supersex non ha paura di comparire nei panni di Rocco, e non teme il confronto col porno divo: “Non temo assolutamente un confronto fisico. Non l’ho messo in conto perché non dovevamo fare un film porno. Nella serie ci sono almeno tre nudi frontali, ma non me ne fregava niente. Sarà anche divertente vedere tutto quello che diranno, i fermi immagine che finiranno su tutti i siti del pianeta. La viralità mi diverte. Psicologicamente quando si entra nella mente di un personaggio quello che succede è che ci si lascia andare. Io veramente mi sono messo al servizio di una storia che non è la mia e la bellezza è proprio questa”. 

A chi gli chiede se “Quel coso è il tuo?”, risponde fieramente di sì e non ha paura dei confronti, ma è molto divertito dalla viralità. Ossia la tendenza a far girare un video tra un numero sempre più grande di curiosi e curiose. Davvero sorprendente questa confusione che si può determinare tra la viralità e la virilità, non c’è dubbio che l’una stimoli l’altra.

Istruire i più giovani sulla sessualità la renderebbe meno morbosa e più naturale

L’aurea di morbosità sporca il sesso ma questo suo essere ancora abbastanza proibito e vietato lo rende attraente e rende possibile l’industria del porno. Qui esce la contraddizione in cui cade l’attore. Parla di quanto sia fondamentale istruire i più giovani sulla sessualità: “Facciamolo diventare una necessità intellettuale, una cosa che costringe ad avere a che fare con la sessualità in una certa maniera. Quantomeno a scontrarcisi e a farsi delle domande rispetto la propria sessualità e a quella degli altri.

Poi continua: “Ora che ho un figlio di un anno, è diventata ancora più impellente. Perché per noi è molto importante farlo crescere in un ambiente libero. Anche rispetto l’approccio alle altre persone in generale e, a maggior ragione, rispetto la sessualità. Forse sarebbe un bene ma sarebbe anche la fine del porno come l’abbiamo conosciuto fin qui o la sua trasformazione in qualcosa di ancora più negativo, violento, proibito.

La scena di sesso orale con un’amica della madre che si vede nella serie non è del tutto vera

Tra le scene che hanno sconvolto di più il pubblico, c’è n’è una sulla quale Rocco Siffredi ha raccontato uno spezzone di verità. Dopo la morte della mamma, nella serie tv Rocco fa sesso orale con un’amica della madre, che lo stava consolando al cimitero. Una scena così assurda, che in molti si sono chiesti se fosse reale o meno. 

Nella serie viene raffigurata nel cimitero, spiega il Rocco vero,durante il funerale, in realtà è successo il giorno dopo. Io sto per andare via, l’amica di mia mamma mi chiama dalla finestra e mi invita a salire per salutarmi. Mi prende e mi fa sedere sulle sue gambe come un bambino. Mi ricordo che mi cullava e mi diceva ‘bambino mio, Rocco, ti ho tenuto tra le braccia, ti ho visto nascere, non piangere’. Mentre succedeva tutto questo lei aveva questo enorme seno davanti alla mia faccia, con le lacrime che cadevano sul seno. Io mi ricordo che ero molto provato. Non so che mi è successo, non lo so. Mi sono alzato, avevo il membro durissimo. Mi sono alzato e gliel’ho appoggiato sulle labbra, nessuna penetrazione orale come si vede nella serie. Non è stato fatto nessun gesto sessuale, niente. Ho fatto così e le sono venuto in faccia.

La signora aveva una settantina d’anni, ha spiegato ancora Siffredi: “Dopo lei mi guardava per dire ‘non ti preoccupare, è tutto a posto’. Mi sono vergognato come una ladro, e sono uscito e lei mi ha salutato”.