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Stretta energetica sulla casa? Esproprio immobiliare certificato UE

Il legame tra adeguamento della Casa e Green Pass: appropriazione indebita e divieto di accesso a beni privati e pubblici

Sandro Torella al Circo Massimo


Il 14 dicembre 2021 la Commissione Europea si è riunita per parlare di una nuova norma da imporre a tutte le nazioni che fanno parte della Comunità Europea.

Entro qualche anno, si parla della fine del 2025 o forse dal 2027 e per gli anni successivi, bisognerà adeguarsi ai dettami tecnici relativi alla classificazione energetica degli immobili e di conseguenza degli appartamenti di singoli privati.
Questo rientra, nella visione delle cose di chi scrive, nel progetto più ampio di appropriazione indebita e da parte di grandi gruppi finanziari del patrimonio culturale e immobiliare dei vari paesi facenti parte dell’Unione e in particolare del nostro.

Ricatti UE: adeguamento Casa e Green Pass, appropriazione indebita di beni privati e pubblici


Come ho già scritto in altre occasioni, alcuni gruppi finanziari che controllano le grandi case farmaceutiche attraverso lo strumento del green pass, hanno di fatto acquisito la disponibilità di beni pubblici che fanno parte del nostro patrimonio.

Ad esempio per andare a visitare un monumento io devo aver prima acquistato il farmaco obbligatorio o semi obbligatorio detto vaccino COVID 19, altrimenti mi sarà vietato l’accesso a un bene pubblico, ossia anche mio.
Difatti il loro farmaco è conditio sine qua non per ottenere l’accesso al monumento, alla scuola, allo stadio o ad altri immobili facenti parte del nostro patrimonio.

Norme impossibili da rispettare aprono alla sottrazione dei nostri beni


Questo evidentemente non basta. Bisogna andare oltre. Conoscendo la burocrazia italiana e la sua inefficienza immagino che nel giro di pochi anni sarà molto difficile riqualificare la grande parte del patrimonio immobiliare pubblico ben lontana dai parametri che potrebbe stabilire questa norma.
Lo stesso dicasi per i tantissimi immobili o appartamenti di proprietà di privati che ad oggi potrebbero non avere né la disponibilità economica né l’opportunità materiale di ristrutturare ai fini del rispetto della suddetta norma, con la conseguenza di veder depauperato il proprio patrimonio.


Immagino dunque che l’impossibilità economica e materiale, dati anche i tempi molto stretti, di rispettare la normativa metterebbe in condizione banche e speculatori finanziari internazionali di poter beneficiare una serie interminabile di vendite all’asta di immobili locali e appartamenti.
In altri termini si potrebbe venire a creare una condizione per la quale dietro l’intento dell’abbassamento delle emissioni attraverso il miglioramento delle strutture si celi di fatto un intento speculativo finanziario internazionale ovvero una appropriazione di beni altrui a costo risibile.

La rivoluzione Green sarà nelle tasche dei cittadini che rimarranno al verde.
L’ennesimo atto di appropriazione indebita e di pochi ai danni di tanti con legittimazione normativa certificata UE.

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