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Stop dal Viminale ma Musumeci rivendica la tutela della salute dei siciliani

Fonti del Viminale fanno sapere a Musumeci che c’è l’impegno ad alleggerire la pressione migratoria che da anni attanaglia la Sicilia

Viminale, Musumeci

Nello Musumeci

In seguito all’ordinanza emanata in materia di migranti da Nello Musumeci, presidente della regione Sicilia, il Viminale afferma che non sia una competenza regionale bensì statale. Lo Stato, secondo fonti del Viminale, si starebbe già impegnando per alleggerire la pressione migratoria che da anni attanaglia la Sicilia.

Razzismo o misure di sicurezza?

C’è chi accusa Musumeci di razzismo. Però, secondo fonti interne alla regione siciliana l’ordinanza è emanata “sotto il profilo sanitario e quale soggetto attuatore dell’emergenza Covid. Quindi non incide sulla materia ‘migranti’, che è competenza statale, ma sulla idoneità delle strutture sotto il profilo sanitario a rispettare le misure e linee guida scientifiche sulla pandemia”. Dunque il presidente della regione avrebbe agito per tutelare i migranti stessi e la popolazione da ulteriori rischi di contagio. Infatti i migranti sarebbero ammassati negli hotspot senza il rispetto delle misure di sicurezza e il distanziamento sociale.

L’ordinanza “è certamente su materia di competenza in parte regionale e in parte sulla emergenza pandemica, introducendo misure di ordine preventivo a seguito della decisione dello Stato di non applicare le norme vigenti sui decreti sicurezza”. Secondo Musumeci “Il governo centrale è arrivato impreparato e non si è posto alcun problema sulla gestione di un numero enorme di sbarchi durante la pandemia”.

Il presidente Musumeci non si arrende all’altolà del Viminale

Intanto Nello Musumeci scrive su Facebook: “Tutti conoscono il mio rispetto per le istituzioni. Ma pretendo lo stesso rispetto per la mia gente. Da Roma non abbiamo avuto altro che silenzi. Sullo ‘stato di emergenza‘ richiesto per Lampedusa due mesi fa, sui protocolli sanitari da applicare, sulle tendopoli da scongiurare, sui rimpatri che dovevano iniziare il 10 agosto e di cui non si parla più, sul ponte aereo per i negativi. Nulla. Solo silenzio”. 

Musumeci è arrabbiato e sostiene per l’Italia l’importanza di far sentire la propria voce all’Europa intera, da sempre poco presente in materia di migranti, piuttosto che prendersela con lui e con la sua ordinanza. “Piuttosto che prendersela con me o con i siciliani, provino a fare sentire la loro voce in Europa e si diano un piano serio per tutelare gli italiani”.

Non mancano le polemiche

“Mentre Musumeci prova a scaricare sui migranti le proprie responsabilità per l’aumento dei contagi, la realtà di queste ore ci parla di controlli disorganizzati nei porti e negli aeroporti dell’Isola, di casi di contagio generati dalla promiscuità sui mezzi del trasporto pubblico” sottolinea il presidente dell’Antimafia regionale Claudio Fava.

Secondo Fava, infatti, Musumeci avrebbe posto l’attenzione della Sicilia sul tema dei migranti piuttosto che “spiegare dove siano finiti i milioni promessi e mai arrivati per il sostegno alle attività produttive dell’isola”.

Dopo lo stop del Viminale arriva il sostegno a Musumeci

Non manca il sostegno dimostrato a Musumeci specie da Bernardette Grasso e da Alberto Pierobon: “È il momento che Roma e l’Europa passino dalle parole ai fatti. Piena solidarietà al presidente Musumeci, è ora che si rompa il silenzio su una situazione che colpisce la dignità umana di centinaia di persone ammassate in condizioni disumane con gravi rischi per la propria incolumità. Di tante parole sentite nulla è stato fatto e la Sicilia continua a restare isolata in questa difficile sfida dell’accoglienza. È una situazione intollerabile che ci riporta a un passato tragico, quando decenni fa i nostri emigrati venivano fermati in massa e controllati a Ellis Island in un luogo dove, successivamente, sono stati trattati i rifiuti, una terribile assonanza. Tutto questo non può continuare a esistere e a essere sopportato passivamente in una società civile come la nostra”.

È pur vero che la Sicilia non può essere abbandonata a se stessa. Possiamo sperare, indipendentemente dall’appropriatezza dell’ordinanza del presidente e dalle competenze in merito, che lo Stato intervenga e che tratti i migranti in condizioni più umane.

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