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Stati Uniti – Unione Europea, su Parmigiano e prosciutto sono dazi nostri…

Il WTO autorizza la mossa protezionistica degli Usa, che in Italia dovrebbe colpire soprattutto formaggi, prosciutto e liquori

Test per l’esame di giornalismo. Il candidato consideri i seguenti titoli e le seguenti dichiarazioni, tutti antecedenti il licet del WTO (World Trade Organization, l’Organizzazione Mondiale del Commercio) ai dazi americani per 7,5 miliardi di dollari su vari prodotti dell’Unione Europea:

a) «Non è facile intervenire a far pesare specifiche considerazioni, ma ce la metterò tutta» (Giuseppe Conte, 28/09).

b) Conte chiede uno sconto sui dazi. Pompeo: «Siete un alleato chiave» (corriere.it, 01/10).

c) Pompeo a Roma, Conte offre garanzie sul 5G ma chiede meno dazi (Il Sole 24 Ore, 01/10).

d) Conte vede Pompeo, Italia teme i dazi (ANSA, 01/10). L’articolo corrispondente recita: «L’Italia vuole schivare, o quantomeno ridurre al minimo, l’impatto della nuova ondata di dazi americani verso l’Ue: è questo il principale dossier che fa da sfondo alla visita a Roma del segretario di Stato americano Mike Pompeo».

e) «Difenderemo le nostre imprese, il made in Italy, le nostre eccellenze. Non faremo sconti» (Luigi Di Maio, 02/10).

Ciò posto, il candidato discuta il ruolo che potrebbe aver avuto, nella decisione degli Usa di stangare anche l’agroalimentare italiano (soprattutto, pare, formaggi, prosciutto e liquori), la gaffe – l’ennesima – di Giggino che, incontrando Mike Pompeo, lo ha testualmente chiamato «segretario Ross».

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