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Società e spettacolo: da “Sanremo è Sanremo” a “C’è censura e censura”

Chi strepitava contro l’esclusione (solo presunta) di Rula Jebreal dal Festival ora farnetica contro la presenza di Rita Pavone. Come se esistessero i “bavagli buoni”

Test per l’esame di giornalismo. Il candidato consideri le seguenti amenità sul prossimo Festival di Sanremo (che, almeno sulla carta, dovrebbe ancora essere la kermesse dedicata alla canzone italiana). Facezie che, per comodità, saranno divise in due gruppi, di cui il primo avente in oggetto la paventata esclusione dalla manifestazione di Rula Jebreal, “giornalista” di origine palestinese distintasi soprattutto per aver farneticato sul Guardian che gli Italiani sarebbero razzisti e l’Italia un Paese fascista:

1) «Siamo in un paradosso: non si vuole trasformare in tribuna politica il Festival di Sanremo, ma si opera una scelta di “esclusione politica preventiva”. Detta anche censura» (il Ministro grillino dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli).

2) «Sanremo, “no a Rula Jebreal”. Il ministro Patuanelli: “Censura”. Di Nicola (M5s): “Ministri e politici non s’intromettano in Rai”» (titolo della versione online de Il Fatto Quotidiano del 5 gennaio).

3) «La Rai, la tv pubblica, si piega al diktat di Salvini» (il presidente dei senatori di Italia Viva – cioè i renziani – Davide Faraone).

4) «Rula Jebreal esclusa da Sanremo, Patuanelli: “È censura”. Salvini: “Ultimo dei miei problemi. Invitino chi vogliono”» (titolo di Open online del 5 gennaio).

5) «Sanremo, dopo le polemiche via libera della Rai alla presenza di Rula Jebreal» (TGcom24 del 7 gennaio).

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Il secondo gruppo si riferisce invece alle lepidezze ragliate dai social ispirati alla stessa area politico-ideologica di cui sopra, all’annuncio della partecipazione al Festival di Rita Pavone, icona della musica italiana che però ha il grave difetto di non essere prona all’imperante mainstream politicamente corretto:

a) «Il manuale Cencelli applicato alla musica».

b) «La vera domanda è chi beccherà il decisivissimo endorsement salviniano fra Anastasio e Rita Pavone».

c) «È sovranista, Rita Pavone non può partecipare».

Ciò posto, il candidato commenti, prescindendo dall’uso di termini quali “delirio”, la seguente, sobria presa di posizione del capogruppo di Iv in Senato, il succitato Davide Faraone: «Ho deciso di portare il caso in vigilanza Rai ed intanto denuncio pubblicamente un’autentica discriminazione di Stato». Riferendosi però alla Jebreal.

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