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Sicurezza: la Polizia locale senza strumenti di difesa non può essere efficace

Gli strumenti di difesa consentirebbero alla Polizia locale di contrastare le azioni criminose garantendo un maggiore presidio del territorio

Polizia locale, difesa

La Polizia locale di tutta Italia vorrebbe essere equiparata alle altre forze di Polizia

Il problema sicurezza rimane ancora oggi irrisolto in numerosi Comuni del nostro Paese. Probabilmente sottovalutato e minimizzato dalle diverse amministrazioni locali.

Aumentano le richieste di intervento

Col coprifuoco e con le conseguenti restrizioni dovute all’attuale pandemia, infatti, sono aumentate le segnalazioni e le richieste di intervento per i numerosi atti di violenza e vandalismo che si consumano quotidianamente addirittura nei diversi centri storici delle nostre città. Ciò in quanto le città, soprattutto nelle ore serali, sono deserte e, spesso e volentieri, in mano di soggetti che si dedicano ad attività illecite.

Il sindacato unitario dei lavoratori della Polizia locale (SULPL), a tal proposito, si sta battendo per ottenere la dotazione di strumenti di difesa personale (bodycam, spray irritante e bastone distanziatore) nei tanti comuni che, ancora oggi, nonostante la situazione che si è venuta a creare, respingono questa richiesta.

Gli strumenti di difesa per la polizia locale

Questi strumenti di difesa, infatti, potrebbero consentire di fronteggiare eventuali azioni criminose, tutelando l’integrità fisica del personale e garantendo, di conseguenza, un maggiore presidio del territorio.

Le dotazioni richieste, inoltre, oltre a essere contemplate e disciplinate da numerosi regolamenti intercomunali e provinciali, sono previsti anche da diverse leggi regionali.

Un ruolo che richiede certi strumenti

Si specifica, poi, come tale richiesta sia pienamente conforme con le seguenti disposizioni: l’art. 2087 del codice civile obbliga il datore di lavoro di fornire tutto ciò che secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica sia necessario a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro; il Documento di Valutazione dei Rischi, previsto dagli articoli 17 e 28 del d.lgs. n. 81 del 2008, e dell’articolo 2087 del codice civile, deve indicare tutti i possibili rischi ai quali siano sottoposti i dipendenti (nel caso di Polizia Locale, questi sono individuabili in: aggressioni, violenze, resistenze e minacce a pubblico ufficiale, ecc.) e le conseguenti misure di prevenzione ritenute più adeguate per proteggerli.

Relativamente al bastone distanziatore (tonfa) si sottolinea, inoltre, come la Corte Suprema di Cassazione, sent. n. 31933, 20 gennaio 2017, abbia ritenuto che tale bastone distanziatore non sia un’arma e, come tale, possa essere liberamente detenuto da chiunque.

Il SULPL combatte da anni a livello nazionale per armare i colleghi, privi di particolari dotazioni di difesa e per ottenere una riforma della polizia locale italiana. L’obiettivo è che la polizia locale venga equiparata, a tutti gli effetti, alle forze di polizia ad ordinamento statale. Ciò in quanto, pur avendo i medesimi doveri, lo Stato non ha ancora riconosciuto pari diritti e tutela.

*Enrico Sirotti Gaudenzi.

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