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Serie A: Napoli di corsa, Inter unica vera inseguitrice

Continua la crisi del Milan. Rallentano Lazio e Atalanta e la Roma sale terza. In coda rammarico Samp, inspiegabile Cremonese

Lautaro Martinez decide il Derby di Milano di Serie A

Lautaro Martinez decide il Derby di Milano di Serie A

La giornata numero 21 di Serie A racconta diversi rallentamenti, da cui se ne riguarda bene la capolista Napoli. Con l’unico scontro diretto in programma l’Inter tuttavia defibrilla il campionato ancora per un po’, tenendosi a -13 e facendo cadere ancora di più nel vuoto il Milan.

Napoli 18° vittoria su 21 di Serie A

Napoli col pilota automatico, anche a La Spezia, nonostante un avvio diesel. Il primo tempo al Picco non è stato semplicissimo, ma lo Spezia si complica la vita 9 secondi dopo il fischio d’inizio della ripresa, con un tocco scellerato di mano di Reca. Kvaratskhelia non perdona dal dischetto e da quel momento diventa tutto più facile. Soprattutto se c’è Osimhen in campo. Sale in cielo (2,58m) per raddoppiare di testa su palla vagante e chiude la contesa a 20 dalla fine scartando un cioccolatino dello stesso Kvaratskhelia. Diciottesima vittoria su 21 partite, punti guadagnati su Milan, Lazio e Atalanta, più di mezzo Scudetto in tasca.

L’Inter vince il derby e resta a -13

Il derby di Milano tiene il campionato “socchiuso”, non chiuso né tantomeno aperto, grazie alla vittoria dell’Inter che così resta a 13 lunghezze di distanza. Continua la crisi milanista nonostante qualche cambiamento in formazione (3-5-2 che non ha convinto) e una fase difensiva che ha retto meglio rispetto alle ultime uscite. Tuttavia il momento no viene certificato dalla quasi totale innocuità offensiva e dal solito gol preso su palla inattiva. Ad approfittarne è Lautaro Martinez, sempre più uomo del momento in casa nerazzurra, che di testa nel primo tempo si stacca dalla marcatura di Kjaer, lo anticipa sul primo palo e batte Tatarusanu, che con un paio di interventi evita un passivo peggiore. Pioli, alla terza sconfitta consecutiva, deve ancora ritrovare il bandolo della matassa.

Roma terza supera Lazio e Atalanta

La Roma approfitta dei rallentamenti altrui e fa un grande balzo: scavalca in un sol colpo Milan, Lazio e Atalanta issandosi al terzo posto in solitaria. Dopo la sconfitta a testa alta di Napoli e la bruciante eliminazione infrasettimanale in Coppa Italia, la squadra di Mourinho torna a vincere. Il successo sull’Empoli è caratterizzato dalla specialità della casa, ovvero lo sviluppo da palla inattiva: bastano nei primi sei minuti due gol fotocopia da corner. Battuta col mancino di Dybala, stacco di testa da centro area prima di Ibanez e poi di Abraham: pratica archiviata. Il resto della partita una tranquilla gestione che consolida la Roma come legittima candidata ad un posto Champions.

Brutto stop dell’Atalanta a Reggio Emilia. Gli uomini di Gasperini vengono sorpresi dalla ritrovata squadra di Dionisi, così come 6 giorni prima col Milan. Decisivi gli episodi, perché i bergamaschi hanno dovuto giocare per più di un’ora con un uomo in meno, per un rosso diretto comminato a Maehle. Gol vittoria creato da un pezzo di bravura dell’uomo del momento neroverde: Armand Laurienté. Il francese da sinistra rientra e la mette all’angolino, dando 3 punti che sanno di tranquillità. Tranquillità che viene meno ai nerazzurri che terminano in nove uomini e dovranno affrontare la Lazio all’Olimpico anche senza Muriel, espulso nei secondi finali.

La Lazio fa un mezzo passo falso e manca una buona occasione per mettersi al terzo posto da sola. Un po’ per l’avversario che aveva di fronte – l’Hellas di Zaffaroni è squadra terzultima ma in forma, capace nelle partite del 2023 di fare più punti che in tutto l’autunno scorso – ma per la situazione di vantaggio in cui si è trovata. Il vantaggio, costruito a fine primo tempo dopo una grande azione rifinita da Cataldi e finalizzata da una girata spettacolare di Pedro, è durato poco nella ripresa. Dopo il pareggio di Ngonge, sono state più le possibilità di andare sotto – palo di Lazotivic, parate di Provedel – che di tornare avanti. Per Sarri, ora quarto, manca sempre quella conferma alla voce continuità per puntare molto in alto.

Centrogruppo: Torino settimo

A Salerno, in una sfida che – fa ancora strano dirlo – valeva il decimo posto in classifica, la Juventus espugna l’Arechi con un sonoro 3-0 e ritrovando i gol di Dusan Vlahovic dopo 115 giorni lunghissimi per tutto quello che è successo nel frattempo. Una festa serba completata dal guizzo di Kostic.

Nella sfida tra le “piccole più grandi”, preziosa vittoria per il Torino che batte l’Udinese. Una partita nella partita, vinta da Karamoh contro Silvestri: al terzo tentativo lo batte e firma il soprasso granata proprio ai danni dei friulani, issandosi al settimo posto. Ancora una vittoria per il Bologna, ancora nel segno di Orsolini-Posch. Dopo lo Spezia, battuta anche la Fiorentina a domicilio e nono posto in graduatoria.

Psicodramma Samp a Monza, a un passo da una vittoria che poteva dare punti e morale per credere nella salvezza. A Stankovic non basta una doppietta di Gabbiadini: i blucerchiati vengono ripresi due volte, con la seconda, a tempo scaduto con rigore di Pessina, che fa malissimo. Il quartultimo posto è lontano 8 punti. Il Lecce espugna Cremona: 2-0 firmato da due uomini copertina dei salentini, Baschirotto e Strefezza. Clamoroso l’andamento degli uomini di Ballardini, ammazza-grandi in Coppa Italia ma ancora a secco di vittorie in Serie A.

Ci Piace e Non Ci Piace: Guglielmo Vicario e i suoi colleghi in difesa

Dando i premi di migliori rimaniamo in casa Empoli, in positivo e in negativo. Non è la prima volta che succede, ma il premio di migliore lo diamo a Guglielmo Vicario. L’estremo difensore empolese ha evitato una disfatta ai suoi a Roma, ma rimarrà impresso per molto tempo il triplo intervento al secondo minuto della ripresa. In tre secondi tre parate una più difficile dell’altra, soprattutto l’ultima alzando il piede e chiudendo la porta al tap in di Abraham che sembrava cosa fatta. Il ragazzo è pronto per fare il salto in una grande squadra.

Il premio in negativo va invece ai suoi colleghi della fase difensiva, o meglio della difesa su palla inattiva. Contro la Roma, va detto specialista in questa Serie A, ha preso due gol uguali in 6 minuti con il rischio di prenderne altrettanti in medesime circostanze. Semplicemente troppi in così poco tempo.