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Separato in casa tenta di uccidere la moglie con il sonnifero

Nel settembre del 2013 passa alle vie di fatto, mettendo nello yogurt della moglie, una massiccia dose di sonnifero

Neanche fosse la trama di un thriller… Una volta tanto, non ci dispiace risparmiare al  maggiordomo la parte del colpevole, anche se d'altro canto, arrivare all'esasperazione fino al punto di approntare un piano per nuocere, pensando che eliminando il problema alla radice sia la soluzione migliore, fa pensare che l'atto di pensare, in troppi casi ormai, ha abbandonato del tutto l'essenza più nobile e alta dell'essere umano: la propria coscienza. Un uomo e una donna, lui 68 anni, lei vent'anni più giovane, vivevano ormai da tempo da separati in casa, con le conseguenze che possiamo facilmente dedurre: incomunicabilità, screzi, litigi continui.

Questo stato di cose, ha portato l'uomo, nel settembre del 2013, a passare alle vie di fatto, mettendo nello yogurt della moglie, una massiccia dose di sonnifero, con le conseguenze di un ricovero in ospedale per intossicazione da benzodiazepine. Nei confronti dell'uomo, da parte del Tribunale monocratico di Roma, su richiesta del pm Giuseppe Olivo, è stato emesso il provvedimento di condanna a dieci mesi di carcere e diecimila euro di risarcimento alla vittima. I reati contestati sono: lesioni personali e stato di incapacità procurato mediante violenza.

Ad aggravare la posizione dell'imputato, fino alla denuncia sporta dalla moglie, è stato il contenuto di un sms inviato alla stessa, alcuni mesi dopo l'episodio incriminato, tenendo conto che la vittima, in un primo momento, aveva evitato di segnalare l'accaduto alle forze dell'ordine. Questo, il contenuto del testo: 'Ora ho capito perchè un uomo può arrivare a commettere un femminicidio.'  "Certi amori – secondo il pensiero di Luciano Sante Manara – pur abitando sotto lo stesso tetto, vivono più lontani che a migliaia di chilometri".

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