Sembra di camminare a Marrakech, ma è un borgo nel Lazio che in pochi conoscono: pareti color ocra e pietra viva | Non sembra l’Italia

Il borgo di Castel Cellesi è soprannominato il "Marrakech laziale" - Romait.it - foto Canva
Le sue caratteristiche abitazioni cosi’ come la sua ineccepibile bellezza gli hanno fatto conquistare l’appellattivo di Marrakech laziale.
Non capita tutti i giorni di trovarsi di fronte un affascinante borgo laziale super colorato e immerso completamente nella natura più selvaggia. Il suo fascino e la sua unicità sono tali da essere stato più volte paragonato alla città marocchina di Marrakech, nota per il colore rosso delle sue antiche mura.
Non a caso è conosciuta anche come “Città Rossa”. Anche il Bel Paese però può vantare la propria, almeno in parte. Esiste una piccola frazione in provincia di Viterbo che si distingue da quelle circostanti per le tonalità calde e terrose dei materiali utilizzati per la costruzione delle abitazioni.
Proprio per questa ragione, le suddette ricordano la celebre città del Marocco. E pensare che si trova a due passi dalla Capitale. Nonostante ospiti solamente 150 abitanti, la sua popolarità sta crescendo a vista d’occhio, soprattutto tra i turisti, desiderosi di vivere un’esperienza rara ed indimenticabile.
La città marocchina della Regione Lazio
Il paesino laziale in questione fa parte del Comune di Bagnoregio, famoso per essere entrato a far parte della lista dei “Borghi più belli d’Italia. Castel Cellesi, questo il suo nome, è immerso nella Valle del Tevere, caratterizzata da boschi, dirupi, ruscelli e zone rurali.
La sua origine la si attribuisce al conte di Pitigliano, il quale intorno alla metà del 1600 acquistò le terre dove nel tempo prese vita l’attuale borgo. Alla sua morte le proprietà furono ereditate dalle figlie, che decisero di venderle al conte Cini. Successivamente le suddette passarono di mano in mano, fino ai primi anni del ‘900, quando Castel Cellesi fu incorporato nel Comune di Bagnoregio.

Un Castel Cellesi tutto da scoprire
Nonostante le sue dimensioni, il paesino vanta numerose attrazioni turistiche che vale la pena visitare. Nella piazza principale, la più antica, è presente la Chiesa di San Girolamo, eretta nel 1664 su ordine del conte di Pitigliano. E’ composta da una navata unica lunga circa 12 metri, costeggiata da due altari simmetrici.
Poco distante si trova un altro importante luogo di culto, la Chiesa del Santo Sepolcro. Costruita nel 1674, in origine era una semplice cappella dedicata alla Madonna del Soccorso di Pistoia. In zona si trova anche il Bosco di Carbonara, perfetto per gli amanti della natura e dell’escursionismo, che si ritroveranno circondati dalla ricca fauna e flora locali.