“Sei religioso? Ti diamo 5.500€ al mese”: Città del Vaticano finalmente apre il portafoglio per i più fedeli | Ma i soldi li hanno presi dalle nostre tasche

Basilica di San Pietro in Vaticano (© Alvesgaspar / Wikimedia Commons)
Le vie del Signore sono infinite, ma adesso anche quelle per il portafoglio. Scopri cosa fa la Chiesa con i tuoi soldi.
La notizia sembra incredibile: essere credenti potrebbe diventare una fonte di guadagno, fino a 5500 euro al mese. Un assegno mensile riservato a chi dimostrerebbe di avere fede, quasi come se la spiritualità potesse trasformarsi in un contratto retribuito.
Per molti fedeli questa prospettiva appare come una giusta ricompensa, un riconoscimento per anni di preghiere e devozione. Per altri, invece, sarebbe soltanto l’ennesima dimostrazione che la Chiesa si muove più sul terreno economico che su quello spirituale.
Il sospetto, infatti, è che dietro questo presunto sostegno si nasconda l’ennesima mossa per drenare risorse dalle tasche dei cittadini. Chi già vede la Chiesa come un peso, con patrimoni immobiliari enormi e spesso mal gestiti, non può che rafforzarsi in questa convinzione. L’idea che basti dichiararsi religiosi per ricevere migliaia di euro al mese suona a dir poco provocatoria in Italia, dove pochi arrivano per bene a fine mese.
Conviene credere in Dio
A complicare il quadro ci sono anche i debiti accumulati negli anni. Molte chiese abbandonate rappresentano non solo un problema di degrado urbano, ma anche un costo notevole per lo stato e, indirettamente, per i cittadini. Le risorse pubbliche vengono spesso destinate a mantenere edifici religiosi in disuso, coprendo spese di restauro varie.
Questo ha alimentato polemiche crescenti. Mentre si parla di stipendi ai fedeli, restano insolute questioni concrete come la gestione di un patrimonio immobiliare immenso ma in parte lasciato andare in rovina. Una contraddizione che pesa sulle finanze pubbliche e che alimenta lo scetticismo di chi considera la Chiesa più un beneficiario che un benefattore.

5500 euro per i fedeli
A seconda del ruolo, un sacerdote può percepire circa 1200 euro al mese, mentre i vescovi arrivano a 3000, stando a quanto riportato da Repubblica. I cardinali, fino a qualche anno fa, guadagnavano fino a 5500 euro mensili, cifra poi ridotta da papa Francesco in seguito alla pandemia. Gli stipendi arrivano però in gran parte dall’8×1000, che alimenta i bilanci della Chiesa italiana e sostiene le gerarchie.
Diverso il discorso per il vecchio Papa. Bergoglio aveva rinunciato a ogni compenso, vivendo in modo sobrio alla Domus Sanctae Marthae e rifiutando gli appartamenti pontifici. Le sue spese sono state coperte dalla Santa Sede e più volte ha destinato i propri fondi personali a iniziative benefiche. Una scelta di sobrietà che contrasta con i privilegi ancora legati alle alte gerarchie. Sul nuovo Papa poco o nulla è ancora noto.