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Disastro TARI, a Roma la devi pagare due volte | Da ottobre se non porti questo documento ti svuotano il conto

Tari rifiuti

Le scadenza per il pagamento della Tari 2025 hanno subito delle modifiche - Romait.it - foto Canva

Incredibile ma vero: adesso non ti lasciano più in pace con la spazzatura. Scopri che cosa sta succedendo a Roma.

La Tari, la tassa sui rifiuti, è una delle imposte più odiate dai cittadini italiani. Serve a finanziare il servizio di raccolta e smaltimento della spazzatura ed è calcolata in base alla superficie dell’abitazione e al numero dei componenti del nucleo familiare.

A Roma il tema è particolarmente sentito perché la gestione dei rifiuti resta un nodo irrisolto, tra cassonetti strapieni, emergenze periodiche e polemiche continue sulla qualità del servizio. Eppure la tassa va pagata, a prescindere da come il sistema funzioni.

La novità che sta creando allarme riguarda i due avvisi di pagamento che stanno arrivando a tutti. Un doppio pagamento per coloro che abitano a Roma. Sembra assurdo, ma è il nuovo trend che il governo sta solcando con entusiasmo. Scopri di che si tratta.

Chi colpisce?

La Tari dovrebbe colpire soltanto chi realmente produce rifiuti in un determinato immobile. Tuttavia tra i soggetti più penalizzati da questa imposta ci sono persone che vivono da sole in abitazioni di grandi dimensioni. La tassa infatti non tiene conto dei consumi effettivi ma solo della metratura e della composizione del nucleo.

Ne consegue che un anziano solo in un appartamento di cento metri quadri pagherà quasi come una famiglia di quattro persone che produce inevitabilmente molti più rifiuti. In una città come Roma, questa situazione genera malumori e richieste di riforma. La tassa appare poco equa. E adesso si potrebbe pagare due volte.

Portafoglio con soldi euro
Costi – Romait.it – foto Canva

Doppia Tari: presenta il documento

Il cuore del problema riguarda chi ha cambiato casa e riceve la doppia Tari. È successo a una donna, Adriana, che non vive più a Roma da tre anni e si è vista recapitare due avvisi per oltre duemila euro complessivi su un immobile venduto. Oppure a Luca, che lasciata la capitale nel 2018. In entrambi i casi la soluzione è stata presentare un’istanza di autotutela ad Ama, dimostrando il cambio di residenza e il passaggio di proprietà.

La normativa di riferimento, la legge 147 del 2013 e il regolamento comunale, stabilisce chiaramente che la Tari spetta solo a chi detiene l’immobile per più di sei mesi in un anno. Chi non ne è più proprietario o residente non deve pagare. Per questo Ama, a settembre 2025, ha annunciato l’annullamento degli avvisi errati e la correzione delle banche dati. Sul sito dell’azienda è disponibile un modulo che consente di evitare il pagamento indebito, come diffuso da Romatoday.it.