Prima pagina » Interviste » Sciopero taxi, Fagotti “Governo contro la Costituzione, a Roma da tutta Italia”

Sciopero taxi, Fagotti “Governo contro la Costituzione, a Roma da tutta Italia”

Sciopero nazionale del comparto taxi dalle 8 alle 22, a Roma mega corteo da Piazza della Repubblica a Piazza Venezia

Ati taxi sciopero 24 novembre, striscione in piazza della Repubblica

Il settore taxi si ferma con uno sciopero nazionale contro il Ddl Concorrenza. Le iniziative di protesta proseguiranno scadenzate con le dovute autorizzazioni dalla Questura, fino a quando “l’articolo 8 del Ddl concorrenza non sarà ritirato e non saranno emanati i decreti attuativi della legge 12 del 2019”, fanno sapere i sindacati. Ne abbiamo parlato con Claudio Fagotti di Ati Taxi.

Queste le sigle sindacali che hanno sottoscritto l’accordo: Confail, Federtaxi, Orsa Taxi, Fast Confsal, SiltNapoli Taxi, Sitan Atn, Stn, Ugl Taxi, Unica Taxi, Unimpresa Mobilità, Uritaxi, Usb Taxi, Uti.

Sciopero Taxi, le motivazioni spiegate da Claudio Fagotti, Ati Taxi

“Il comparto taxi nazionale sta arrivando verso Roma dal Piemonte come dalla Sicilia e Sardegna per la manifestazione di oggi 24 novembre nella capitale, dalle 8 alle 22, con un grande corteo che partirà da Piazza della Repubblica per arrivare fino a Piazza Venezia.

Sarà una dimostrazione pacifica ma non arretreremo sulle nostre posizioni perché la direzione che il Governo e la maggioranza ha preso è già gravemente anti-costituzionale.

La legge Bolkestein non riguarda e non deve dunque essere applicata al servizio taxi, perché il nostro settore è un servizio pubblico essenziale. Perciò non può essere colpito da questo provvedimento. L’intento è favorire grandi colossi americani e app dallo strapotere che stanno cercando di entrare nel nostro settore. Inoltre quelle che queste multinazionali vogliono imporre non sono tariffe tassametriche e se passerà non sarà solo a nostro discapito ma anche e soprattutto dell’utenza.

Questa mattina anche durante la protesta verranno comunque rispettate e osservate le priorità di categoria come i disabili o le donne in gravidanza con navette gratuite. Un segnale di umanità perché almeno noi non l’abbiamo presa”.

Così conclude Claudio Fagotti di Ati Taxi.

Lascia un commento