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“Scene di interni dopo il disgregamento dell’Unione Europea”

Le vicende dell’Unione Europea e la visione pessimistica dell’autore si riflettono nel rapporto di coppia tra Alberto e Silvia

Le vicende dell’Unione Europea e la visione pessimistica che Michele Santeramo, l’autore del testo dello spettacolo, ha su di esse, si riflettono nel rapporto di coppia tra Alberto e Silvia. La clessidra del tempo è capovolta: la storia parte dal 2027 quando la coppia e l’Unione Europea sono disuniti, e va indietro nel tempo fino al 2002 (anno dell’entrata in vigore dell’Euro in Italia) quando invece sono uniti. Un separé di vetro lascia trasparire il cambio di abiti dell’attrice e il cambio di barba prima lunga poi corta di Alberto che con gli anni ringiovanisce. Il separé è una parete della casa in cui i due sono costretti a nascondersi, e che li separa dal mondo “di animali” di fuori, cambiato, senza più regole, in cui sono ricercati dalle autorità poiché loro sono tra i principali responsabili della fine dell’Europa Unita.

“Uscire da dove, per entrare dove?” si chiede Silvia. “Da quel regime che si è fatto prestare i vestiti dalla democrazia” risponde Alberto. I due protagonisti ragionano ad alta voce rispettando brillantemente i tempi delle battute; si interrogano sui motivi che hanno provocato il disgregamento della Comunità Europea, che a sua volta diventa metafora di quello che avviene alla coppia e all’identità del loro personaggio. Giunti nel 2016 la clessidra della messa in scena si ferma per qualche minuto. Il testo non è più recitato dagli attori ma viene rivelato per bocca dello stesso autore. È la cronaca nera sul nostro Governo su cui Michele Santeramo punta il mirino; governo popolato da una cerchia di politici “aguzzini dell’umanità”, di “terroristi” consapevoli che per ciascuna delle decisioni che prendono, ci sono persone che soffrono, che muoiono, che si disperano, che si illudono.

“Esseri non più umani” che parlano soltanto di strategie economiche. Loro non sono la soluzione, sono il problema. Ora non c’è più spazio per il ragionamento, non c’è più voglia di continuare a pagare le conseguenze di un Governo “stupido”, né tempo per aspettare che le cose cambino. Una messa in scena, quella di Michele Sinisi ed Elisa Benedetta Marinoni, legata più che mai al mondo che avevamo lasciato fuori dalla porta del Teatro India.

Dal 7 al 10 Gennaio.

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