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Rugby Tre Fontane, è incerto il futuro dell’impianto

Stando alle denunce di atleti e sostenitori il rugby romano potrebbe perdere lo storico rettangolo verde del Tre Fontane

Sono ancora incerte le sorti di uno degli impianti simbolo del rugby capitolino. Stando alle denunce di atleti e sostenitori, infatti, il rugby romano potrebbe perdere lo storico rettangolo verde del “Tre Fontane – Esedra Destra” – sito nel cuore del quartiere Eur – in seguito all’ammodernamento della vecchia struttura a centro polifunzionale disposto dalla nuova, discussa, gestione.

Da un lato c’è l’Associazione Temporanea d’Imprese ATI, concessionaria dell’impianto in questione dal 6 febbraio 2015, che in una nota precisa: “L’impianto verrà completamente ristrutturato ed ammodernato per renderlo in linea con le attuali migliori strutture sportive nazionali ed internazionali, e sarà utilizzato principalmente per il rugby, il calcio e la pallavolo”. 

Dall’altro la società rugbistica Roma Rugby Club – che reclama il diritto alla gestione della struttura sportiva – rivendica il “bisogno vitale di spazi” per il rugby e lancia su Change.org la petizione “Il rugby deve rimanere al Tre Fontane” (https://www.change.org/p/assessorato-sport-e-cultura-roma-capitale-il-rugby-deve-rimanere-al-tre-fontane).

“Con il possibile progetto polivalente che coinvolgerebbe l’impianto dell’Eur – si legge nel testo della petizione – le attività rugbistiche verrebbero subordinate a quelle calcistiche: ci auguriamo che qualunque sia il soggetto sportivo che entrerà a gestire il Tre Fontane, scongiuri un vero e proprio pericolo per la casa del Rugby di Roma Sud e importante polo sportivo per tutta la Capitale”.

Dirimente sarà la pronuncia del Consiglio di Stato in ordine alla gestione dell’impianto conteso – appunto – tra la Roma Rugby Club e l’ATI con la Nuova Rugby Roma di Roberto Barilari. Se il giudice speciale amministrativo confermerà l’ATI alla guida dell’impianto, dalla Roma Rugby fanno sapere che “arriveremo anche alla Corte di Giustizia Europea”.

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