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Rubato il Ponte di Ferro: la provocazione e il Pesce d’Aprile

Uno ‘scherzo’ per denunciare un’emergenza: il saccheggio del ferro e del rame

Un Pesce d'Aprile riuscito alla perfezione, quello di Augusto Santori, già consigliere del Municipio XI di Roma Capitale.

In un comunicato stampa diffuso questa mattina, Santori denunciava il il furto del Ponte dell'Industria, più noto ai romani come Ponte di Ferro. "Nella notte il Ponte di Ferro, lo storico ponte di archeologia industriale che collega Marconi ad Ostiense, a pochi passi dal Gazometro, è stato smontato e il ferro di cui era costituito asportato – si leggeva nel comunicato – Si tratta di uno dei furti più incredibili che ha caratterizzato la nostra città in questi ultimi anni, un’operazione da far invidia anche a Lupin" la quale, riguardando "un ponte di archeologia industriale", oltre a determinare un "ingente danno economico", aveva fatto registrare "una perdita inestimabile per il patrimonio storico e culturale di Roma e in particolare di questo quadrante della Capitale".

A distanza di poche ore, è lo stesso Augusto Santori a chiarire il perché del suo 'scherzo'. "Mi scuso con tutti i giornalisti per questo pesce d’aprile, per le telecamere che si sono recate in loco, per chi ha battuto la notizia, per chi sarà stato ore ed ore a pensare se una cosa così assurda potesse corrispondere al vero. Ma qualcuno ci è cascato e, quindi, a Roma anche una cosa così assurda non è di questi tempi da escludere" – dichiara.

Il Pesce d'Aprile, infatti, voleva essere una provocazione, "un modo diverso per porre alle attenzioni una vera e propria emergenza" – per dirla con le parole di Santori. L'emergenza è quella del "saccheggio del ferro e del rame dai punti più disparati della città con ingenti danni spesati dai contribuenti romani" che, secondo Santori, "sta diventando intollerabile nella sua assurdità".

E per denunciare quest'assurdità, Santori ha fatto ricorso ad "un’ultra assurdità, quella di un Ponte interamente in ferro che veniva divelto nel giro di una notte e dei disagi vissuti dagli automobilisti. Ma è anche il disagio che vivono i pendolari quando i treni si fermano o rallentano per il furto dei cavi lungo le linee ferroviarie, è anche il disagio di chi percorre il Gra o la Roma-Fiumicino completamente al buio, di parchi giochi senza più i giochi, di aree verdi senza ringhiere, panchine e altri arredi urbani. E’ il disagio dei centuari che devono schivare le buche lasciate dall’asportazione dei tombini, delle linee elettriche che non funzionano per ore in alcune vie della città. E’ stato istituito un Osservatorio contro i furti di metalli presso il Ministero degli Interni, speriamo che funzioni meglio".

"Il Ponte di Ferro – conclude Santori – è ancora fortunatamente lì, spero solo a questo punto di non aver dato una malsana idea a qualche malintenzionato".

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