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Roma. Vandalizzato il cantiere del Museo della Shoah con slogan pro Palestina, le reazioni

Gualtieri: “Atto vile e intimidatorio. Roma non tollererà rigurgiti d’odio e contrasterà l’antisemitismo con determinazione”

Bombolette spray

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Un nuovo inquietante episodio di antisemitismo ha scosso la Capitale. Dopo le scritte inneggianti a Hitler apparse nei giorni scorsi ai Parioli, un altro attacco ha preso di mira la Comunità ebraica romana. Stavolta, l’obiettivo è stato il cantiere del Museo della Shoah, in costruzione in via Alessandro Torlonia, nel quartiere Nomentano.

Vandalismo, nei giorni scorsi le scritte pro Hitler ai Parioli

Intorno alle 13.30 di ieri, il direttore dei lavori ha scoperto scritte realizzate con vernice rossa sul tabellone del cantiere, con slogan come “Gaza Libera” e frasi di accusa nei confronti di Israele. Oltre ai graffiti, sono stati ritrovati numerosi volantini di propaganda pro-palestinese e, in un gesto ancor più sprezzante, escrementi sui lucchetti che chiudono il cancello provvisorio dell’area. Un atto vile, che non solo richiama un clima di tensione internazionale, ma rappresenta un attacco diretto ai valori di memoria e convivenza della città.

Sul posto sono subito intervenuti gli agenti del commissariato Porta Pia, seguiti dagli specialisti della Digos e della polizia scientifica, che hanno effettuato un sopralluogo accurato. Le forze dell’ordine non escludono che il materiale delle telecamere di sicurezza della zona possa fornire elementi utili per risalire agli autori del gesto.

L’episodio è solo l’ultimo di una serie di atti antisemiti verificatisi negli ultimi tempi nella Capitale, fenomeno che desta crescente preoccupazione. Si indaga sulla possibile correlazione tra quest’azione e altre manifestazioni di odio che hanno preso di mira la comunità ebraica locale e lo Stato di Israele.

Rocca: “Museo della Shoah sarà non solo luogo di commemorazione”

La condanna dell’accaduto è stata immediata e unanime. Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha parlato di “atti vili e intimidatori che colpiscono l’intera città”, sottolineando che la Capitale è fondata sui valori della memoria e del rispetto. “Roma non tollererà rigurgiti d’odio – ha dichiarato – e continuerà a contrastare ogni forma di antisemitismo con determinazione”.

Dello stesso avviso il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, che ha definito l’attacco “inquietante e da brivido”, ribadendo che la Regione continuerà a sostenere il Museo della Shoah, che rappresenta “non solo un luogo di commemorazione, ma anche di educazione e promozione dell’identità culturale”.

L’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha ricordato come l’antisemitismo “stia riprendendo forme vecchie e nuove, un fenomeno pericoloso che va combattuto innanzitutto con la cultura”. Per il presidente del Senato, Ignazio La Russa, si tratta di “un attacco a un luogo della memoria, fortemente voluto per non dimenticare la tragedia della Shoah”, mentre il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, ha parlato di “gesti squallidi e intimidatori che meritano una ferma condanna”.

Giannini: “Grave offesa a dignità delle vittime dell’Olocausto”

Il gesto è stato duramente condannato anche dalla presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Noemi Di Segni, che ha evidenziato come “ancora una volta il popolo palestinese venga strumentalizzato per diffondere odio”. Per l’ex deputato Emanuele Fiano, esponente di Sinistra per Israele, “è un episodio gravissimo che dimostra come l’antisemitismo stia trovando nuovi pretesti per manifestarsi”.

Anche il prefetto di Roma, Lamberto Giannini, ha espresso la sua preoccupazione, definendo l’atto “una grave offesa alla memoria storica e alla dignità delle vittime dell’Olocausto”. “Dobbiamo contrastare ogni forma di aggressione all’identità culturale e ai valori della pacifica convivenza”, ha aggiunto, auspicando che le indagini conducano presto all’individuazione dei responsabili.