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Roma, Svolta M5S dopo inchiesta Tredicine: Basta rotazioni ambulanti

Il Campidoglio ha deciso di sostituire le rotazioni degli ambulanti con i posteggi fissi assegnati tramite un bando

Il Movimento Cinque stelle si prepara a eliminare le rotazioni degli ambulanti romani. Una svolta storica per il commercio su area pubblica della Capitale che arriva dopo le inchieste che hanno coinvolto esponenti della famiglia Tredicine e funzionari del Comune di Roma proprio sulle rotazioni.

La decisione di sostituirle con i posteggi fissi assegnati tramite bando è contenuta in una delibera di iniziativa consiliare, sottoscritta da 25 consiglieri di maggioranza e il cui primo firmatario è Andrea Coia, presidente della commissione Commercio.

"La delibera è di aprile e rappresenta una risposta dell'amministrazione allo scandalo rotazioni- spiega Coia all'agenzia Dire- non è colpa degli operatori, ma è una situazione a cui bisogna porre fine, perché mentre prima era un sospetto, adesso è un legittimo sospetto fondato e dopo le indagini e le sentenze magari sarà una certezza". 

Una rivoluzione, dunque, per le 1.700 rotazioni di Roma finite al centro delle indagini della Procura, da cui emergerebbe un vero e proprio racket. La sostituzione del sistema a favore dei posti fissi eliminerebbe alla radice il problema delle assegnazioni dei posteggi più ambiti. La delibera del Movimento Cinque Stelle, che è già stata inviata ai Municipi, affronta anche il tema delle delocalizzazioni delle bancarelle nei luoghi non idonei secondo le prescrizioni del Piano generale del traffico urbano (Pgtu).

"Il testo – specifica ancora Coia all'agenzia Dire- detta tempi certi e ben precisi per la revisione dei posteggi non conformi alla normativa. Poi, dopo che sono stati discriminati tutti i posteggi, quelli conformi e quelli non conformi, si passa alla trasformazione in posti fissi delle rotazioni".

L'assegnazione dei nuovi posteggi fissi, che a quel punto saranno localizzati in aree idonee al Pgtu, avverrà con un bando che, secondo quanto previsto dai consiglieri di maggioranza che hanno firmato la delibera, dovrebbe fare il dipartimento dello Sviluppo economico.

"Il bando si baserà su alcuni criteri, che poi la Giunta dettaglierà, ma che definirei 'inversi': meno licenze hai, più reddito basso hai, meno carichi familiari hai, tanto più sceglierai prima il tuo posto", dice Coia. "Mi spiego: facciamo finta che i posteggi su Roma siano 100. Chi scegliera' prima sara' chi avra' piu' figli, un reddito basso e una licenza". E l'anzianita'? "Non è un criterio, a parità di punteggio", risponde.

I tempi non saranno brevi, ma l'obiettivo di Coia è di far approvare la delibera dall'Aula Giulio Cesare entro la fine della consiliatura. Dopo il passaggio nei Municipi, il testo non solo passerà in commissione, ma arriverà sul tavolo dell'Osservatorio del commercio su area pubblica, un organismo votato e approvato dal Campidoglio ma che ancora non è stato costituito.

"Il processo si è rallentato perché i Municipi non avevano capito il loro compito, che è quello di indicare i rappresentanti dei cittadini che siedono al tavolo di confronto insieme alle associazioni di categoria degli ambulanti, l'assessorato e la commissione. È un passaggio, quello dell'Osservatorio, a cui teniamo- specifica il pentastellato- perché si può migliorare questo iter insieme a tutte le parti coinvolte.

La categoria mi dice sempre che vuole dialogare, ma non mi sono mai arrivate le loro proposte, a parte 4 su 1.700 rotazioni e una sul banco tipo". Dunque, l'Osservatorio verrà costituito e avrà come primo compito quello di esaminare la delibera che elimina le rotazioni da Roma. Il rischio, però, è di rendere infiniti i tempi di arrivo in Aula: "No- risponde Coia- perché abbiamo un mandato e dobbiamo rispettarlo. Il testo va portato in Aula entro la fine della consiliatura.

Il processo è complesso e prevede 180 giorni. Probabilmente si allunga anche di più, ma dobbiamo vedere la fine". Il punto è che la voce della rivoluzione a firma Coia e M5S è già arrivata agli operatori che chiedono uno stop dell'iter. È successo oggi alla fine della commissione Commercio, convocata dal pentastellato su altri temi, quando una operatrice ha fatto presente la sua preoccupazione.

"Ci avete discriminato, ma noi siamo persone- ha detto- Ci state togliendo tutto, ma non è giusto. In tutti i settori ci sono le mele marce, non è colpa nostra. Sospendete quella delibera". "Valuteremo, ma non sono solo io a decidere", la risposta di Coia. (Dip/ Dire)

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