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Roma spodesta Milano, i panettoni più buoni li trovi solo nella Capitale | la lista dei maestri che fanno tremare il Nord

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Nella Capitale esplode una nuova era del grande lievitato: premi, sorprese, talenti e una sfida che cambia le regole del dolce più amato dell’anno.

Roma conquista la scena nazionale e lo fa in un campo dove, fino a pochi anni fa, dominavano Milano e il Nord: il panettone artigianale. Quello che sta accadendo nella Capitale è una vera rivoluzione gastronomica, capace di ribaltare tradizioni radicate e ridefinire il concetto stesso di lievitato natalizio. Non è un caso che la città sia diventata il punto di riferimento per appassionati, esperti e professionisti che inseguono l’eccellenza. Il pubblico cresce, gli eventi raddoppiano, i pasticceri evolvono: un movimento che parla romano e che sta facendo scuola in tutta Italia.

La conferma arriva dalla VII edizione di Panettone Maximo, il festival che ormai rappresenta la “Champions League” dei lievitati italiani. Migliaia di visitatori, degustazioni sold out, una giuria di altissimo livello e soprattutto una serie di vittorie che hanno consacrato Roma come nuova capitale del panettone. A sorprendere non è solo la quantità di talenti, ma la capacità di innovare senza tradire la struttura e la complessità del dolce più iconico del Natale.

I campioni che stanno riscrivendo il panettone italiano

A brillare più di tutti è stata la Pasticceria Macrì di Roma, trionfatrice nella categoria più difficile: il Miglior Panettone Tradizionale. Una vittoria che pesa perché richiede rigore, lievitazione perfetta e un equilibrio di aromi che pochi riescono a raggiungere. Nel Lazio brilla anche la Dolce Tuscia di Capranica (VT), premiata come Miglior Panettone al Cioccolato, a testimonianza di una scena regionale sempre più competitiva.

A dominare la categoria Gourmet è stato lo chef Francesco Apreda dell’Idylio by Apreda, che ha saputo reinterpretare il panettone senza snaturarlo, creando una versione elegante e contemporanea. Creatività e comunicazione sono invece andate in altre direzioni: il Premio Stampa Estera ha premiato Konig Cafè (Campobasso); il Miglior Packaging è stato assegnato a L’arte di Luciano (Apricena-FG) per un design che esalta il prodotto; mentre la migliore comunicazione digitale è stata riconosciuta a Lisita Pasticceria di Mondragone (CE), dimostrando che il panettone corre anche sul web.

Il premio forse più sincero, quello del pubblico, ha incoronato Zest Pasticceria di Ardea (RM), segnale di un gradimento trasversale che unisce qualità tecnica e capacità di emozionare. Tutto sotto gli occhi di una super giuria composta da maestri come Gino Fabbri, Claudio Gatti, Attilio Servi e altre figure di spicco dell’enogastronomia italiana.

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La nuova frontiera: il panettone con olio extravergine d’oliva

Una delle novità più sorprendenti di quest’anno è stata la creazione dell’area “Olea Dulcis”, dedicata ai grandi lievitati realizzati con olio extravergine d’oliva al posto del burro. Una scelta che unisce sostenibilità, valorizzazione del territorio e tecnica raffinata. Tra le realtà premiate spiccano il Parco delle Querce e Pavone Pasticceria Contadina, esempi di come il panettone possa evolvere senza perdere identità, abbracciando ingredienti simbolo della dieta mediterranea.

Roma, oggi, non è solo la città che ospita un festival: è un laboratorio vivissimo di pasticceri, chef, apprendisti e appassionati che stanno scrivendo una nuova storia del panettone italiano. Una storia che parla di ricerca, qualità, sperimentazione e un’energia che contagia tutta la filiera. Nelle pasticcerie della Capitale non si sfornano solo dolci, ma veri manifesti culturali che celebrano un’arte antica con occhi moderni.

E mentre l’Italia si prepara al Natale, una cosa è ormai certa: per assaggiare alcuni dei migliori panettoni del Paese, la destinazione da segnare è Roma, dove la tradizione incontra il futuro a ogni fetta.