Nessun incontro con il senatore Fazzone: Fagiani smentisce e si dimette da segretario provinciale di Forza Italia Rieti
Emanuele Fagiani smentisce contatti con il coordinatore regionale Fazzone, rivendica dignità e annuncia le dimissioni da segretario FI Rieti
Emanuele Fagiani, courtesy Rietilife
Nel già agitato quadro di Forza Italia a Rieti arriva un nuovo passaggio che cambia gli equilibri interni. Il segretario provinciale Emanuele Fagiani replica alle dichiarazioni del senatore Claudio Fazzone, coordinatore regionale del partito nel Lazio, precisando che non vi è stato alcun incontro fra i due e, contestualmente, annuncia le proprie dimissioni dalla guida provinciale degli azzurri. Un passo che Fagiani accompagna con parole nette sulla propria idea di politica, sul rapporto con il potere e sul rispetto delle regole, ribadendo però che non intende abbandonare l’impegno pubblico.
Forza Italia Rieti, Fagiani nega incontri con Fazzone e rivendica dignità personale
Al centro della replica di Fagiani ci sono le parole attribuite al senatore Fazzone, che nelle scorse ore avrebbe fatto riferimento alla situazione reatina e ai rapporti con la segreteria provinciale. Da qui la precisazione dell’ormai ex coordinatore: nessun confronto diretto, nessuna riunione riservata, nessun canale parallelo aperto con il vertice regionale. Un chiarimento che diventa l’occasione per una presa di posizione più ampia sul modo di intendere l’impegno politico.
“Il mio futuro, caro Senatore, è fatto di serietà, dignità e rispetto. Io non vivo di politica, ho la mia onorabile professione che esercito sul campo con fatica e serietà. Per me la politica è passione, non è fonte di guadagno a differenza di altri, io vivo del mio. Non ho bisogno di minacciare per affermarmi. Rispetto le persone seguendo i principi della legalità”, afferma Fagiani nel suo intervento, affidato ai media. Parole che puntano a marcare una distanza netta rispetto a logiche di corrente e a ricondurre il confronto interno a criteri di correttezza istituzionale.
Il riferimento ai “principi della legalità” tocca un tasto sensibile per un partito che, proprio a Rieti, vive da tempo una fase di frattura fra organismi provinciali, gruppo consiliare e dirigenti locali, con note ufficiali e prese di posizione incrociate che hanno mostrato all’esterno divisioni profonde.
Dimissioni dalla segreteria provinciale: un atto politico ma anche personale
Nello stesso messaggio, dopo avere respinto ogni lettura che lo descrive come figura interessata a “vivere di politica”, Fagiani annuncia la decisione che chiude una fase della sua esperienza dentro Forza Italia: “Il mio futuro? La risposta è semplice: comunico ufficialmente le dimissioni dalla carica di Segretario Provinciale di FI, ovviamente utilizzando i media, visto che questa ormai è la prassi. Al contempo garantisco che non verrà mai meno il mio impegno nella politica”.
La scelta arriva al culmine di mesi segnati da contrasti interni, ricostruiti in numerose cronache locali: dalle accuse di scarsa collegialità rivolte al segretario, fino alle contestazioni sulla linea tenuta a Palazzo di città e sui rapporti con altre forze civiche del centrodestra reatino.
In più occasioni esponenti del partito hanno chiesto un cambio di rotta e, in alcuni casi, perfino il commissariamento di Forza Italia sul territorio provinciale.
Le dimissioni quindi non sono un gesto isolato, ma si inseriscono in un percorso già segnato da mozioni di sfiducia interne, appelli alla dirigenza nazionale e prese di distanza pubbliche. Con la sua nota, Fagiani sceglie di essere lui stesso a chiudere il capitolo della propria segreteria, rivendicando fino all’ultimo un ruolo guidato, dice, dal “bene del territorio” e dalla volontà di rappresentare gli elettori moderati.
Un partito in tensione: mesi di scontri interni a Rieti
Per comprendere la portata di questo passaggio bisogna tornare alle ultime settimane, in cui Forza Italia a Rieti ha vissuto una lunga serie di comunicati incrociati. Il gruppo consiliare azzurro aveva già preso le distanze da alcune mosse del segretario provinciale, contestando in particolare l’ipotesi di un asse con la Federazione civica legata all’ex sindaco Claudio Valentini e ribadendo il sostegno all’attuale primo cittadino Daniele Sinibaldi, espressione del centrodestra.
In quella nota, i consiglieri ricordavano come la scelta delle alleanze per le elezioni comunali non rientri nella discrezionalità di un singolo segretario, ma vada definita nella sede regionale di coalizione. Un richiamo diretto anche al ruolo del coordinatore regionale di Forza Italia, che è proprio il senatore Claudio Fazzone, figura centrale nella struttura del partito nel Lazio.
Parallelamente, altre voci interne avevano accusato Fagiani di avere agito “in solitaria”, senza un adeguato confronto con gli organismi dirigenti e senza un radicamento territoriale considerato all’altezza della fase politica. Da qui la richiesta, avanzata pubblicamente da una parte del partito, di avviare un iter presso gli organi nazionali per valutare l’assetto della segreteria reatina.
Il ruolo di Fazzone e la smentita sugli incontri
In questo quadro, qualsiasi riferimento a contatti diretti fra il segretario provinciale e il coordinatore regionale assume un peso politico evidente. Il senatore Fazzone, esponente storico di Forza Italia nel Lazio e oggi punto di riferimento della Conferenza dei coordinatori regionali, ha spesso il compito di gestire equilibri delicati e situazioni locali tese.
Proprio per questo la precisazione di Fagiani sul fatto che non ci sia stato alcun faccia a faccia con il senatore non è un semplice dettaglio di protocollo. L’ex segretario rivendica la necessità di chiarire il quadro, evitando che si immagini un confronto a porte chiuse capace di condizionare la vita politica locale. La sua scelta di utilizzare i media come canale ufficiale di comunicazione, sottolineata nella nota, è anche un modo per rimarcare trasparenza e tracciabilità delle posizioni espresse.
La replica dunque non appare rivolta soltanto a Fazzone, ma anche a quanti, dentro e fuori Forza Italia, cercano di interpretare l’evoluzione del caso reatino come il risultato di accordi riservati. Fagiani, al contrario, rivendica un profilo di autonomia personale, fondato – nelle sue parole – sul lavoro nella propria professione e su un impegno politico definito “passione”, non carriera.
Gli scenari futuri per Forza Italia a Rieti e per l’ex segretario
Le dimissioni di Fagiani aprono ora un fronte nuovo per il partito a livello provinciale. Spetterà agli organi regionali e nazionali individuare una guida transitoria o nominare un commissario, dando risposta alle richieste arrivate nelle scorse settimane dal coordinamento cittadino e da parte della dirigenza reatina. Il rischio, sul piano politico, è che il centrodestra locale arrivi in ordine sparso ai prossimi appuntamenti elettorali, con alleanze da ricomporre e un elettorato moderato che guarda con attenzione alle mosse dei partiti.
Per quanto riguarda Fagiani, il messaggio finale della nota è chiaro: l’uscita dalla segreteria non coincide con un addio all’impegno pubblico. La scelta di sottolineare che “non verrà mai meno” la propria presenza in politica lascia intendere la volontà di restare in campo, magari con un ruolo diverso o in una forma nuova di partecipazione.
Molto dipenderà dalle prossime decisioni di Forza Italia e dal modo in cui verrà gestita la transizione sul territorio reatino. La vicenda, infatti, si innesta in un contesto regionale in cui il partito è chiamato a mantenere coesione all’interno della coalizione di centrodestra e a presentarsi come forza affidabile sia sul fronte amministrativo sia su quello nazionale.
In questo quadro, il caso Fagiani diventa un banco di prova per la capacità degli azzurri di ricomporre fratture interne e di valorizzare, senza personalismi, le storie e le esperienze di chi rivendica di avere servito il territorio “con serietà, dignità e rispetto”.
