Roma. Scuola, Presidio al Miur Diplomati Magistrali e Precari settore
L’8 gennaio manifestazione dei Lavoratori della scuola insieme con l’Usi alle 10 davanti il Miur in Viale Trastevere a Roma
Il Fronte di Lotta No Austerity esprime la propria solidarietà e il proprio appoggio alla giusta lotta dei diplomati magistrali, che rivendicano il loro sacrosanto diritto all'inserimento nelle graduatorie permanenti (gae) e all'assunzione in ruolo. Recentemente, una sentenza ingiusta del Consiglio di Stato, contraddicendo precedenti sentenze dei giudici, ha stabilito l'esclusione dei maestri che hanno conseguito il diploma magistrale entro il 2002 dalle graduatorie a esaurimento.
(le graduatorie che permettono una relativa stabilità nelle supplenze e che, soprattutto, sono funzionali all'assunzione in ruolo).
E' una sentenza gravissima, di carattere politico, che dimostra una volta di più, come già avvenuto in casi analoghi (si pensi alla vicenda Transcom), che la magistratura non è per nulla indipendente. E' evidente, infatti, che alla base di questa sentenza c'è una precisa volontà di licenziare decine di migliaia di maestri e maestre, con conseguente risparmio per le casse del governo. Risparmio che, come sempre, servirà a finanziare banchieri miliardari, a sperperare soldi negli stipendi e nelle pensioni d'oro di manager pubblici e carrieristi della politica, a finanziare le missioni militari e le scuole private.
Oggi, sono circa 60 mila i maestri che, dopo anni di lavoro, rischiano il licenziamento in tronco. E' un attacco anzitutto alle donne, dato che la maggioranza di questi insegnanti sono donne. E' un attacco anche alla qualità dell'istruzione: estromettere questi insegnanti significa privare milioni di studenti del diritto alla continuità didattica.
Ma quello ai diplomati magistrali non è l'unico attacco di questi giorni alle lavoratrici e ai lavoratori della scuola. Molte altre decine di migliaia di precari (quelli cosiddetti di "seconda fascia", che hanno già svolto carissimi e impegnativi corsi abilitanti ma sono stati estromessi dalle assunzioni in ruolo della "Buona scuola") saranno costretti a svolgere un umiliante concorso regionale, che rischia di stravolgere le graduatorie già esistenti senza nessuna garanzia di assunzione in ruolo (il ministero parla di assunzione "entro 10 anni" dallo svolgimento del concorso!).
Ancora peggiore è la condizione dei precari di "terza fascia" (quelli che svolgono supplenze brevi), per i quali non esiste ancora nessuna certezza nemmeno di concorsi pubblici (anche se si chiede loro di iscriversi a costosi corsi universitari che probabilmente non serviranno a nulla!). Ricordiamolo: la famigerata legge 107 ("Buona Scuola") prevede che dopo 36 mesi di lavoro nessun precario potrà più essere assunto!
Non dimentichiamo nemmeno che sono decine di migliaia gli insegnanti che sono già stati assunti in ruolo con la Buona scuola e che sono stati letteralmente catapultati a decine di migliaia di km lontano da casa (chi non accettava la deportazione era automaticamente licenziato), magari per svolgere mere mansioni di manovalanza per una scuola sempre più centrata sull'alternanza scuola-lavoro.
Anche questo è stato un colpo durissimo per decine di migliaia di donne lavoratrici non più giovani, che hanno dovuto scegliere tra un lavoro malpagato e continuare a vivere accanto ai propri figli. A tutto questo si è aggiunto, alla vigilia di Natale, la vergognosa firma di un rinnovo contrattuale dei lavoratori del pubblico impiego che aumenta gli stipendi di poche briciole, aggravando le condizioni di lavoro di tutti gli statali. Così un comunicato congiunto Diplomati Magistrali – Lavoratori Scuola. (Foto di repertorio)