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Roma rilancia il trasporto pubblico: in arrivo 962 autobus, 40 tram e 43 treni

Entro il 2027, Roma rinnoverà gran parte della sua flotta: investimento da 1 miliardo per autobus, tram e metropolitane

Tram Urbos

Roma prova a cambiare marcia sul fronte del trasporto pubblico. È stato ufficialmente presentato il piano di rinnovo della flotta Atac, l’azienda capitolina dei trasporti, che da qui al 2027 vedrà l’arrivo di quasi mille nuovi autobus, quaranta tram di ultima generazione e oltre quaranta treni per le metropolitane, per un investimento complessivo da un miliardo di euro.

Non si tratta solo di numeri, perché il potenziamento riguarda sia la quantità, che la qualità del servizio: nel rapporto si parla mezzi più sostenibili e soprattutto più affidabili.

Un segnale importante in una città dove i problemi del trasporto pubblico sono all’ordine del giorno, tra ritardi, guasti, affollamenti e una rete ancora troppo dipendente dagli autobus.

Un piano da un miliardo: più chilometri, più affidabilità

Alla base del piano c’è il nuovo contratto di servizio firmato da Atac, che prevede un incremento delle cosiddette vetture-chilometro, ovvero la quantità di servizio effettivamente fornito, pertanto si passerà da 141 a 161 milioni di chilometri annui percorsi dai mezzi pubblici, un aumento che andrà di pari passo con il rinnovamento della flotta.

Per maggiore chiarezza, definiamo il perimetro in cui questi investimenti andranno a operare, perché non si parla di tutto il trasporto pubblico della Capitale, ma solo la quota relativa all’affidamento ad Atac.

Come specificato nelle delibere di affidamento, il contratto che è stato stipulato con Atac lo scorso febbraio è inerente all’affidamento del servizio di trasporto pubblico locale di linea, non periferico, di superficie e di metropolitana sul territorio di Roma Capitale, l’oggetto pertanto è il trasporto pubblico di linea non periferico.

Questa specifica è necessaria per non confondere la rete di trasporto pubblico periferico, che è stata affidata dal Comune di Roma in due lotti a dei raggruppamenti temporanei d’imprese private formati da Autoservizi Troiani+SAP per il lotto 1 – est e a BIS+Autoservizi Tuscia per il lotto 2 – ovest.

La modalità di esercizio del servizio affidato ad Atac è mediante trasporto di superficie e di metropolitana e cumula circa il 72% della produzione chilometrica che Roma Capitale ha richiesto di rendere sul territorio cittadino, mentre il restante 28% è ricompreso nella rete “periferica”, affidata ai succitati gestori privati, pertanto i progetti e gli investimenti riguardano il solo servizio erogato da Atac.

Gli investimenti programmati nel piano economico-finanziario allegato al contratto sfiorano il miliardo di euro e, di questi, ben 405 milioni saranno destinati al rinnovo degli autobus.

Fino al 2027 arriveranno infatti 962 nuovi mezzi e di questi, quasi la metà (489) saranno a trazione elettrica, contribuendo a ridurre le emissioni inquinanti nei quartieri più trafficati.

Vetture più pulite (e in teoria più puntuali)

I nuovi bus includono 110 modelli Solaris da 18 metri con tecnologia mild hybrid, 322 mezzi a metano e 411 elettrici Iveco E-Way, a questi si aggiungeranno altri 60 autobus elettrici finanziati da fondi nazionali, tuttavia, ci sono ancora alcune incognite: all’appello mancano almeno 41 bus ibridi e 18 elettrici annunciati ma mai pervenuti, che potrebbero comunque essere recuperati tramite clausole contrattuali.

Un altro aspetto importante riguarda la manutenzione: tutti i mezzi saranno coperti da un contratto di full service della durata di dieci anni, questo dovrebbe evitare i frequenti disservizi causati dalla mancanza di pezzi di ricambio o da interventi di officina tardivi.

Attualmente solo il 20% degli autobus è mantenuto in questo modo, ma il nuovo piano porterà la copertura al 60%.

Tram più lunghi e moderni

Anche la rete tranviaria, spesso trascurata, vedrà finalmente un rinnovamento. Sono in arrivo 40 nuovi tram, i CAF Urbos 3, per un valore complessivo di 155 milioni di euro, si tratta dei primi mezzi acquistati grazie a un accordo quadro che prevede fino a 121 nuovi tram (costo complessivo: 450 milioni).

I nuovi veicoli saranno lunghi 33,5 metri, capaci di trasportare fino a 220 passeggeri, e avranno una novità tecnologica: potranno viaggiare anche senza catenaria, grazie a batterie di bordo che si ricaricano quando il tram è connesso alla rete elettrica.

Questo permetterà di ridurre l’impatto visivo e di estendere il servizio anche in zone dove non è possibile o conveniente installare l’alimentazione aerea.

L’arrivo di questi nuovi mezzi, al momento, è calendarizzato per la seconda metà dell’anno, infatti, il portale di “Roma si Trasforma” riporta che:

“Il progetto prevede l’arrivo di un primo tram il 30 settembre 2025 e di ulteriori 60 tram entro luglio 2028”

Treni in arrivo per metro B e C

Il rinnovo toccherà anche le linee metropolitane, in particolare la linea B, che da anni soffre guasti e frequenze irregolari: sono in arrivo 43 nuovi treni, di cui 36 destinati proprio alla linea B e 7 alla metro C, l’investimento complessivo per questa parte del piano è di circa 400 milioni di euro.

Il primo treno è giunto a Roma nello scorso aprile ed ora è in fase di collaudo sotto la vigilanza dell’Agenzia per la sicurezza delle ferrovie ANSFISA. Per quanto riguarda la messa in servizio, il treno consegnato dovrà percorrere almeno 5.000 km fuori servizio per verificare il corretto funzionamento di tutti i sistemi di bordo e, al termine di tutte queste attività, sarà ammesso al servizio viaggiatori.

I convogli per le linee A e B sono attualmente in produzione negli stabilimenti Hitachi Rail di Reggio Calabria e dovrebbero entrare in servizio entro poche settimane, mentre per la linea C, invece, l’ordine è stato appena formalizzato, ma i tempi di consegna saranno inevitabilmente più lunghi.

Cosa cambierà (davvero) per i cittadini?

Sulla carta, il rinnovo della flotta dovrebbe portare a un servizio più efficiente, meno soggetto a guasti, più capillare e più sostenibile, tuttavia, i benefici dipenderanno anche dalla capacità di programmare bene le corse, gestire la manutenzione, formare il personale e potenziare le infrastrutture, a cominciare dai depositi.

Inoltre, per quanto importante, il rinnovo dei mezzi non può da solo risolvere tutti i problemi del trasporto romano, perché alla base di tutto serve una visione integrata che tenga conto di tram, metro, bus, linee ferroviarie urbane e mobilità alternativa come bici e monopattini condivisi.

Ma dopo anni di annunci e rinvii, vedere arrivare fisicamente nuovi bus, tram e treni, come è già accaduto lo scorso 8 aprile con l’arrivo del primo treno destinato alla Metro B sarà già un primo passo concreto.

Per restare aggiornati su questi e altri progetti di mobilità nella Capitale, vi invitiamo a seguire Odissea Quotidiana (https://www.odisseaquotidiana.com/), il blog che da oltre dieci anni racconta in modo chiaro e indipendente il trasporto pubblico di Roma, tra notizie, approfondimenti e curiosità. Perché conoscere i trasporti è il primo passo per cambiare la città.

Andrea Castano – Odissea Quotidiana