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Roma, maxi sequestro a membro della famiglia Casamonica

Case, auto, aziende e terreni per un valore totale di oltre un milione di euro: questo l’ammontare del maxi sequestro che i carabinieri hanno effettuato ai danni di Consilio Casamonica, esponente del noto clan malavitoso di origine Sinti

Una villa e due terreni ubicati a Nettuno, un terreno ubicato in zona Ponte Galeria, un locale destinato ad uso commerciale a Tor Vergata, due imprese individuali con sede legale a Roma e 4 autovetture per un valore complessivo stimato di oltre un milione di euro. A tanto ammonta il valore dei beni che i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma hanno sequestrato a Consilio Casamonica, 59 anni, appartenente ad un'articolazione della nota famiglia di origine Sinti residente nella Capitale. Il decreto di sequestro dei beni anticipato, finalizzato alla confisca, ex art. 20 e 24 D.Lgs 159/2011, quale Misura di Prevenzione Patrimoniale, emesso dal Tribunale di Roma – Sezione Misure di Prevenzione, è arrivato a conclusione di indagini patrimoniali, svolte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma, che hanno consentito di rilevare come l'appartenente ai Casamonica disponesse di beni del valore del tutto sproporzionato rispetto al reddito percepito e dichiarato da se e dalle persone rientranti nel suo nucleo familiare, tanto da far ritenere che tali risorse economiche costituiscano provento o reimpiego di attività delittuose.

Il procedimento di prevenzione è stato avviato su proposta dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di via in Selci, sulla base dell'accertata pericolosità di Consilio Casamonica, considerato soggetto socialmente pericoloso poichè dedito ad attività illecite di varia natura, con interessi principali che si sviluppano nel campo della truffa ed estorsione. Il provvedimento è stato adottato su conforme richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma che, nel valutare la perdurante pericolosità sociale di Consilio Casamonica, ha recepito la proposta di applicazione della misura di prevenzione patrimoniale avanzata dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma, basata sulla mancata dimostrazione della legittima provenienza dei beni nella disponibilità del proposto e la manifesta sproporzione tra il patrimonio accumulato dallo stesso e dal proprio nucleo familiare negli ultimi 20 anni, rispetto al reddito dichiarato al fisco. 

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