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Roma, Marino: con i Biodigestori i rifiuti sarebbero diventati ricchezza

“Non si tratta di un’idea originale ma di una tecnologia utilizzata in circa 80 paesi del mondo, dall’Asia, all’Europa, agli Stati Uniti”

"Esprimo il mio pensiero non per partecipare al dibattito politico, ma per la frustrazione di vedere cancellato il piano e gli investimenti per una serie di impianti che stabilimmo nel 2014-2015 e che, se non fossero stati cancellati oggi utilizzerebbero una parte significativa delle 500mila tonnellate/anno di rifiuti umidi per produrre gas. Quegli impianti, chiamati biodigestori, avrebbero trasformato i rifiuti in ricchezza". Lo scrive sul suo profilo Facebook il professor Ignazio Marino.

"Il problema dei rifiuti abbandonati fuori dai cassonetti della Capitale d’Italia – scrive Marino – lancia un serio allarme igienico-sanitario. Le montagne di rifiuti, in particolare i rifiuti cosiddetti umidi come i  residui alimentari, lasciati a imputridire sotto il sole costituiscono un rischio per la salute legato alla proliferazione di microrganismi, che va di pari passo con quella di roditori, volatili e insetti, potenziali vettori di malattie infettive e di altre patologie", aggiunge il professor Marino che a proposito degli impianti proposti dalla sua giunta sottolinea: "non si tratta di un’idea originale ma di una tecnologia utilizzata in circa 80 paesi del mondo, dall’Asia, all’Europa, agli Stati Uniti.

Ad esempio solo la California ha 30 impianti di questo tipo, lo Stato di New York 13, e gli Stati Uniti nel loro insieme trasformano in biogas oltre 10.000 tonnellate/anno di rifiuti umidi".

Lo comunica in una nota l'Ufficio Stampa del prof. Ignazio Marino.

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