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Roma intitola una biblioteca a Tullio De Mauro

La biblioteca di Villa Mercede per ricordare lo studioso della lingua italiana

La Biblioteca di Villa Mercede dedicata a Tullio De Mauro. Questo l’omaggio che Roma Capitale – Assessorato alla Crescita Culturale e l’Istituzione Biblioteche hanno deciso di promuovere in memoria dello studioso della lingua italiana, Ministro dell’Istruzione, Presidente della Fondazione Bellonci e del Comitato direttivo del Premio Strega, divulgatore e sensibilizzatore culturale e anche primo Presidente delle Biblioteche di Roma.

"Niente come la lettura di un libro – ha scritto De Mauro – nell'apparente quiete e nel silenzio può dischiudere in modo imprevedibile la vista di nuovi orizzonti di vita. Intitolando a De Mauro la biblioteca di Villa Mercede rendiamo omaggio a un prezioso intellettuale, al suo pensiero sempre fonte di nuovi orizzonti, alla sua attenzione alle vicende umane e alla difesa di diritti e libertà fondamentali. Un piccolo ringraziamento a confronto del contributo che ha dato a Roma e alla cultura italiana" commenta il Vicesindaco con delega alla Crescita Culturale Luca Bergamo.

E’ per questo che l’intitolazione della Biblioteca Villa Mercede, nel Municipio II dove De Mauro ha vissuto diviene un tributo al ruolo che ha ricoperto per la realizzazione del progetto di nascita dell’Istituzione, un progetto volto a garantire a tutti il diritto alla cultura e all’informazione” spiega il Presidente delle Biblioteche di Roma Paolo Fallai.

Sono intervenuti questa mattina Christian Raimo, Giuseppe D’Ottavi, Emanuela Piemontese, Francesco De Renzo e Silvana Ferreri. Invece, dalle ore 15 prende il via la cerimonia di intitolazione della biblioteca con il presidente delle Istituzioni Biblioteche Paolo Fallai, la consigliera d’Amministrazione delle Istituzioni Biblioteche Fiorella Farinelli, l’ex presidente delle Istituzioni Biblioteche Igino Poggiali, la presidente del II Municipio Francesca Del Bello, il presidente del Premio Strega Giovanni Solimine, l’editore Giuseppe Laterza. 

Tullio De Mauro fu un pioniere della lotta all'analfabetismo funzionale: "il 71 per cento delle persone non ha le competenze minime indispensabili per orientarsi nelle informazioni e nella vita di una società contemporanea – affermava già nel 2010 – una fetta consistente della popolazione adulta in età di lavoro, dopo essere uscita dalla scuola ha perduto il pieno dominio delle competenze di lettura, scrittura e calcolo". De Mauro individuò la "cura" proprio nella Rete "grazie all'accesso alla Rete, questa fetta di popolazione riesce a rinvigorire competenze appassite".
 

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