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Roma ha un nuovo piano generale traffico urbano

Presentato dall’assessore Improta. Il Sindaco: “Sono molto orgoglioso”

A distanza di 15 anni, è stato presentato il nuovo PGTU (Piano Generale per il Traffico Urbano) di Roma Capitale, da parte dell’assessore alla Mobilità Guido Improta insieme al presidente della commissione Annamaria Cesaretti, il presidente dell’Agenzia per la mobilità di Roma Massimo Tabacchiera e l’amministratore delegato di Atac Danilo Broggi.

Il PGTU, per ora, è in fase sperimentale. Entro febbraio, infatti, dovrà essere adottato dalla Giunta Capitolina; successivamente, saranno acquisiti i pareri dei Municipi; infine, si passerà all'approvazione da parte dell'Assemblea Capitolina.

Come si apprende dal comunicato del Comune di Roma, il nuovo piano, suddivide il territorio in 6 zone, "che vanno – si legge – da quella compresa nelle Mura Aureliane (zona 1), fino a Ostia (zona 6), passando per le aree delimitate rispettivamente dall'anello ferroviario (zona 2), dalla circonvallazione esterna (zona 3), dal GRA (zona 4) e per l'area extra GRA (zona 5)".

"Gli obiettivi principali del nuovo piano sono – prosegue il comunicato – un aumento del 6% dell'uso del TPL, un aumento del 20% sia della velocità sulle strade di grande viabilità che degli utenti serviti, un incremento del 40% delle corsie preferenziali e, in tema di sicurezza stradale, dimezzamento delle vittime di incidenti entro il 2020. Per la ciclabilità – continnua – è previsto il raggiungimento del 2% dell'uso sistematico della bici anche attraverso il rilancio del Bike sharing con 80 ciclostazioni e 1000 biciclette in più. Quanto al Car sharing, l'obiettivo è triplicare l'offerta introducendo, accanto al servizio già in vigore, fino a 2500 veicoli per il servizio a flusso libero". Non solo. Il PGTU prevede anche la creazione di isole ambientali nel centro storico.

"Sono molto orgoglioso che venga presentato dopo 15 anni un piano che serve per migliorare la qualità della vita delle persone – ha dichiarato il sindaco Marino – Ridurre del 20-25% i tempi di trasporto sui mezzi pubblici usando semafori intelligenti che fanno scattare il verde quando passa un autobus, significa alla fine della settimana dare due ore in più ad una persona che vuole giocare a calcetto o ad una mamma che vuole andare a prendere i bambini al doposcuola".

Non è della stessa idea Alessandro Onorato, capogruppo della lista Marchini in Assemblea Capitolina. "Cercare di contrastare l’uso del mezzo privato – dichiara – senza dare una valida alternativa con i mezzi pubblici vuol dire dare il colpo di grazia ai pendolari delle periferie romane".

"Introdurre l’ecopass e abolire tutti gli abbonamenti e le tariffe forfettarie per le strisce blu senza considerare le pessime condizioni dei collegamenti pubblici con le periferie – continua – significa isolare di fatto i milioni di cittadini romani che vivono lontano dal centro. Ma il sindaco e l’assessore Improta sono mai saliti sulla Roma-Lido o sulla Termini–Giardinetti? Come pensano che i cittadini di quei quadranti potranno raggiungere il centro? Per non parlare della follia di far pagare le strisce blu anche ai residenti. Gli unici a circolare rimarranno il sindaco con la scorta e gli assessori con le loro auto blu".

In effetti, anche se si parla di un aumento del 6% dell'uso del TPL, non è ancora stato specificato come si intende raggiungere questo obiettivo. Né, tantomeno se si intenda con questa formula un'intensificazione del trasporto pubblico pari al 6% oppure, diversamente, se si intenda fare in modo che il 6% in più della popolazione romana utilizzi il trasporto pubblico locale.

Trasporto pubblico locale, che – vale la pena ricordarlo – sta vivendo un momento critico, con le agitazioni degli operatori dell'Atac contro la privatizzazione dell'Azienda.

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