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Roma, Federico, 16enne morto di meningite. La madre: non l’ho vaccinato

“Spero che la sua morte non sia vana, che i genitori seguano i consigli dei medici anche sulle vaccinazioni non obbligatorie”

E' disperata, affranta dal dolore per la perdita di suo figlio Federico, un adolescente romano di 15 anni stroncato da una meningite fulminante, martedì 15 gennaio. Arrivato al pronto soccorso del Policlinico Umberto I di Roma, i sanitari hanno scoperto che aveva contratto la meningite batterica, le sue condizioni erano gravissime, e nulla hanno potuto i medici del reparto di Terapia Intensiva del nosocomio romano.

"Lo avevamo vaccinato da piccolo per il meningococco B, ora che era adolescente non abbiamo pensato agli altri tipi di vaccinazione consigliati dai dottori" – racconta la madre di Federico Galluccio – al "Messaggero" – "Spero che la sua morte non sia vana, che i genitori seguano i consigli dei medici anche sulle vaccinazioni non obbligatorie", afferma distrutta la donna.

Per i nati nel 2003, come Federico, il vaccino indicato per la meningite è consigliato, ma non obbligatorio.

Le Aziende sanitarie preposte alla profilassi hanno attivato le procedure del caso; coinvolte sia la Asl Roma 1 che la Asl Roma 2, dove è situato l'Istituto alberghiero frequentato dal giovane. Il ragazzo è da tutti ricordato come un adolescente pieno di vita e di interessi, e frequentava con buoni risultati la scuola alberghiera Amerigo Vespucci, e tra pochi giorni, avrebbe compiuto 16 anni.

La morte del giovane ha gettato nello sconforto non solo i genitori, ma anche i tanti amici di scuola e gli insegnanti. La preside dell'Istituto Vespucci, scossa dalla morte dell'allievo, ha annunciato di voler intitolare a Federico l'aula magna dell'Istituto.

Gli alunni colleghi del giovane scomparso e gli insegnanti dell'Istituo alberghiero Amerigo Vespucci hanno ricordato Federico attraverso un commovente scritto apparso sul sito della struttura alberghiera. Ecco il testo:

"Il nostro Istituto ha perduto un’energia valida. Appassionato allo studio e proiettato verso un futuro certo. Lo ricordiamo cosi, con la sua allegria trainante, il rispetto per il mondo della scuola e per l’impegno che ha sempre dimostrato verso il settore alberghiero che aveva scelto: Sala e Vendita. Lo abbiamo perduto ma lui sarà sempre l'alunno del Vespucci. L'Istituto, tutto l'Istituto abbraccia la sua famiglia, e manifesta forte vicinanza.

Ciao Federico".

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