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Roma, ecco perché è stato ucciso Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik

Fabrizio Piscitelli è stato ucciso il 7 agosto scorso con un colpo di pistola alla testa su una panchina del parco degli Acquedotti

"Aveva iniziato a dare fastidio in un ambiente, dove non poteva permetterselo. 'Diabolik ci sta dando dei problemi' confidava un uomo in odore di malavita la scorsa estate. Fabrizio Piscitelli sarebbe stato ucciso per una soffiata sui traffici illeciti dei clan degli albanesi". E' la ricostruzione del movente dell'omicidio di Diabolik de "Il Messaggero", riferisce l'Agenzia di stampa Adnkronos.

Secondo il quotidiano, Fabrizio Piscitelli, ucciso il 7 agosto scorso con un colpo di pistola alla testa su una panchina del parco degli Acquedotti, aveva messo in giro molte chiacchiere e ''in alcuni casi gli avevano forse garantito anche dei salvacondotti con la giustizia.

Episodi che avevano inceppato l'ingranaggio perfetto che regolava i rapporti nella criminalità organizzata romana, dove non ci sono monopoli ma piuttosto piccoli oligarchi che si dividono la città arrivando a mordersi come cani solo all'occorrenza''.

''Adesso chi indaga sulla sua morte – si legge sul quotidiano – è convinto che qualcuno dei suoi non lo ritenesse più affidabile tanto da non opporsi alla sua condanna a morte decretata a livelli più alti tra i clan che hanno stretto un patto di non belligeranza per il controllo della Capitale'', riporta l'Adnkronos.

(Foto, panchina dove fu ucciso Diabolik, al parco degli Acquedotti)

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