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Roma. Danilo, bambino down rifiutato dal centro estivo

La denuncia del padre Andrea su Facebook. Dal dolore alla solidarietà di tutta Italia

Un paio di giorni fa, Andrea Mantovani, padre del piccolo Danilo, scriveva così sul suo profilo Facebook: “Ho lanciato un’iniziativa: pubblichiamo le foto dei nostri bambini, dato che qualcuno ancora crede che possano essere pericolosi”.

Ieri, invece, sempre sulla sua home, si leggeva questo: “Io ringrazio con tutto il cuore ognuno di voi. Sono il papà di Danilo e sentire così tanta solidarietà fa venire i brividi. Questa sera sono stato convocato dalla società a.s. Ottavia, che ha affittato e concesso gli spazi al centro estivo in questione. Devo dire (…) che anche se non sono stati colpevoli in primis si sentono la responsabilità dell'accaduto. E questo gli ha fatto onore. Io ripeto: non voglio prendermela con chi ha detto certe cose, e le ha anche confermate, ma voglio andare a fondo alla cosa, per combattere ancora nel 2014 una mentalità distorta e discriminante”.

La storia di Danilo, infatti, in poche ore ha fatto il giro di tutta Italia. Lui è un bambino affetto da sindrome di Down, che, stando a quanto riferisce il suo papà, è stato rifiutato dal centro estivo di via delle Canossiane, a Roma, a causa della sua patologia.

Come racconta sempre il suo papà su Facebook, “abbiamo portato Danilo ad un centro estivo. Il responsabile è un professore delle medie di zona. Avevamo avvisato che Dany ha la sindrome di Down, e avevamo spiegato che Dany è gestibile, certo ci vuole un po’ di impegno in più. Ma anche l’anno scorso lo abbiamo portato ad un centro, e ci fecero i complimenti per il suo comportamento. Certo dava un po’ da fare, ma non più di altri. Lo sono andato a prendere alle 16,30, ho visto molti bambini, ma solo una ragazzetta, un assistente, il responsabile e il titolare, un certo Ivano, che mi voleva parlare. Beh, ha detto che era molto dispiaciuto, ma Danilo non poteva frequentare, era difficile da gestire e lui non aveva personale da dedicargli. A quel punto, con un cuore minuscolo, ho provato a chiedere se eventualmente avevano un tutor da dedicargli. Lo avrei pagato a parte. O se potevo metterlo io. La risposta è stata: 'No, sai, poi non vorrei creasse problemi con gli altri bambini, che tornati a casa si lamentano di Danilo, e poi  magari i genitori portano via i loro figli dal centro'. A questo punto ho capito che il problema allora non era il comportamento di Dany, ma era Dany. Avevano paura di perdere soldi. Certo, 15 euro al giorno a bambino, su 20 o 30 bambini, sono un capitale. E gestiti in 3 o 4 persone, sono una bella fetta. E non possono mica permettere che un bambino ‘diverso’ possa infastidire qualcuno. Ragazzi ero fuori di me. Gli ho chiesto se dovevo pagare il giorno, cosa a cui non hanno rinunciato. Allora gli ho dato i 15 euro, e non mi hanno fatto nessuna ricevuta (che tornerò domani a chiedere). Ho ripreso il mio piccolo, le sue cose, e me lo sono portato via. Lui salutava tutti e diceva: ‘Ci vediamo domani’. Ragazzi, sto uno schifo”.

Ed è a quel punto che Andrea ha fatto partire la sua ‘campagna di sensibilizzazione’, quella del pubblicare le foto su Facebook “dei nostri bambini”, per combattere quest’episodio, e fare in modo che Danilo, e tanti altri come Danilo, non debbano mai più essere discriminati per motivi che non esistono.

Riferisce il Corriere della Sera: “Il titolare non contraddice il racconto di Andrea, ma precisa: ‘Il problema è che non abbiamo operatori. Da parte nostra non c’è stata nessuna volontà di discriminare il bambino’ ”.

Il problema, quindi, non è Danilo, né la sua sindrome di down. Il problema, evidentemente, è la disorganizzazione di un centro estivo che ha fatto pagare lo scotto di questo ad un bambino innocente.

Intanto su Facebook Andrea Mantovani posta il video di Danilo in Questura, ‘Un giorno da Poliziotto’. “Si è conclusa la visita in Questura di Danilo. La Volante 6 e la Volante 9 lo hanno atteso fuori la scuola, facendogli una sorpresa, e lo hanno accompagnato in Questura per realizzare il suo sogno. Danilo accolto dal dr.Scali e dagli agenti della Sala Operativa ha ricevuto alcuni gadget della Polizia di Stato a ricordo della giornata” – scrive sul suo profilo la Questura di Roma, come didascalia al video.

Nel frattempo, oltre la solidarietà di tanti genitori, Danilo ha ricevuto anche la solidarietà delle Istituzioni. Come scrive il sindaco Ignazio Marino sul suo profilo Facebook: “La paura nasce troppo spesso dall'ignoranza. Ho incontrato la famiglia di Danilo con il presidente del XIV Municipio Valerio Barletta e ci siamo subito messi al lavoro per trovare una soluzione. Ora possiamo finalmente dire che da mercoledì Danilo sarà ospitato in uno dei centri estivi del municipio, anche lui potrà passare l'estate con i suoi coetanei”.

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