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Roma, Cecconi: Codice etico chiaro, con condanna Raggi deve dimettersi

“La norma del codice etico che impone agli eletti di dimettersi dal Movimento in caso di condanna, anche solo in primo grado, non presenta certo un asterisco che dice ‘escluso il sindaco di Roma’”

Il codice etico "è chiaro" e "non ammette eccezioni" e impone agli eletti di dimettersi in caso di condanna in primo grado. "Non è che c'è un asterisco che dice: 'tutti, escluso il sindaco di Roma'". Lo ha dichiarato all'Adnkronos l'esponente M5S Andrea Cecconi, ribadendo che in caso di condanna Virginia Raggi dovrebbe lasciare la poltrona di primo cittadino.

"La richiesta di rinvio a giudizio per falso? Nel caso in cui si andasse a processo – spiega Cecconi – penso che finirà con un'assoluzione per Virginia Raggi. In caso contrario, valuteremo per quello che è. Il cavillo dello statuto è un retropensiero giornalistico", perché la norma del codice etico che impone agli eletti di dimettersi dal Movimento in caso di condanna, anche solo in primo grado, "non presenta certo un asterisco che dice 'escluso il sindaco di Roma…'".

"In questo momento – precisa il deputato M5S all'Adnkronos – Raggi non è condannata ma nemmeno Sala. Nel momento in cui lo diventassero, ci sarebbero già norme in vigore, come la legge Severino, che vietano ai chi commette reati contro la pubblica amministrazione di amministrare, diventare parlamentare o membro del governo. Cavilli a parte, penso sia tutto chiaro. Da questo punto di vista ci siamo comportati sempre in maniera rigida".

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