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Roma. Bilancio, Assemblea Capitolina approva Rendiconto 2018 del Comune

L’Oref ha sottolineato la buona attendibilità di previsione fatta dal Campidoglio sul fronte delle entrate ma ha raccomandato di aumentare la capacità d’incasso

Il rendiconto 2018 del Comune di Roma è stato approvato dall'Assemblea capitolina con 24 voti favorevoli, 5 contrari e nessun astenuto. Il documento contiene la sintesi di tutte le entrate e le uscite effettuate dal Comune di Roma durante l'anno scorso. In particolare, le entrate tributarie e contributive sono state pari a 1,8 miliardi a fronte di una previsione di 2,8. Una situazione analoga per quelle extratributarie: per una previsione di 925 milioni sono stati effettivamente incassati 505 milioni.

Le entrate per trasferimenti correnti sono state di 825 milioni a fronte di una previsione di poco più di un miliardo. L'Oref nella sua valutazione, approvata con un giudizio positivo, ha sottolineato la buona attendibilità di previsione fatta dal Campidoglio sul fronte delle entrate ma ha raccomandato di porre in essere tutte le azioni per aumentare la capacità di incasso.

Ancora più nello specifico, le entrate da Imu sono aumentate di 72 milioni, quelle della Tasi diminuite di 984.000 euro, mentre quelle derivanti dalla Tarsu-Tia-Tari sono aumentate di 36 milioni. Calati drasticamente gli introiti derivanti dai contributi per i permessi a costruire: dai 218 milioni del 2016 ai 134 del 2018 di cui riscossi 125.

Cosi' come quelli da sanzioni pecuniarie per violazione del codice della strada passati da 339 milioni a 297, di cui riscossi 84. Per quanto riguarda le uscite il documento di rendiconto sottolinea i 4,42 miliardi di spese correnti. Il personale "costa" 1,17 miliardi. Il dato che riporta la differenza tra quanto stanziato e quanto speso, il cosiddetto overshooting, nel 2018 ha toccato la cifra di 853 milioni (frutto però di diversi anni di gestione).

Questo vuol dire che il Campidoglio ha accumulato nel corso degli anni 853 milioni che non è riuscito a spendere. Soldi accumulati e messi da parte, seppur in buona parte già assegnati a determinate opere. Dalla lettura del rendiconto, infine, emerge che il disavanzo è in diminuzione a 583 milioni.

(Zap/ Dire) 

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