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Roma, Approvato Regolamento Farmer’s Market, Filiera corta e controlli

“Le nuove regole individuano criteri trasparenti per la gestione dei mercati agricoli, che potranno essere istituiti in immobili di proprietà comunale, in ogni Municipio”

Garantire ai cittadini l'acquisto di prodotti agricoli di qualità, a filiera corta e a ridotto impatto ambientale, tutelare l'origine e la tracciabilità delle produzioni, diffondere la cultura dei prodotti tipici del territorio con particolare attenzione alla loro stagionalità. Premiare progetti che realizzino servizi per le comunità locali che abbiano caratteristiche di sostenibilità e promuovano l'inserimento sociale per categorie svantaggiate.

Sono questi gli obiettivi del Regolamento per i Farmer's Market, i mercati riservati alla vendita diretta da parte degli imprenditori agricoli, approvato oggi pomeriggio dall'Assemblea capitolina (dopo una faticosa ricerca del numero legale da parte del M5S che ha portato a circa 3 ore di stallo dei lavori dopo 1 ora di appelli per dare inizio alla seduta) con 27 voti favorevoli e 3 contrari. Per tutelare i già esistenti mercati rionali, i Farmer's potranno essere aperti a non meno di 1 chilometro di distanza da essi. Dopo l'approvazione del provvedimento la seduta e' stata tolta, con accordo unanime dei capigruppo.

MELONI: "IMMOBILI COMUNE ASSEGNATI CON BANDI E CARTA IDENTITA' CIBO"

A illustrare in Aula la delibera è stato l'assessore alle Attività produttive del Campidoglio, Adriano Meloni. "Dopo anni di attesa, per la prima volta Roma si dota di una disciplina chiara, trasparente e innovativa che consentià l'apertura e l'operatività dei mercati contadini riservati alla vendita di prodotti agricoli del territorio, puntando alla tutela dell'agro romano e degli agricoltori romani e laziali- ha detto Meloni- Le nuove regole individuano criteri trasparenti per la gestione dei mercati agricoli, che potranno essere istituiti in immobili di proprietà comunale, in ogni Municipio, con bandi riservati ai singoli imprenditori agricoli oppure a convenzioni con raggruppamenti di agricoltori. Il regolamento mette nero su bianco la carta d'identità di produttori e produzioni che comporranno la famiglia dei Farmer's Market.

I prodotti agricoli destinati all'attività di vendita diretta dovranno provenire in misura prevalente dalle aziende agricole e, per i restanti prodotti, sarà consentito l'approvvigionamento soltanto a condizione che sia garantita l'origine del prodotto dal territorio della Regione Lazio. Criterio aggiuntivo è l'esistenza di un sistema di controlli trasparente e verificabile da parte dell'amministrazione idoneo a garantire le caratteristiche di qualità del prodotto e la sua origine".

E ancora: Stabilite "regole chiare" anche per l'individuazione dei soggetti gestori di raggruppamenti, che saranno individuati mediante un avviso pubblico che conterrà la proposta di convenzione e la durata, il canone da versare all'amministrazione, il numero di posteggi, l'ubicazione del mercato. I bandi prevedranno punteggi attribuiti secondo criteri che premiano diverse caratteristiche, quali: la territorialità, con punteggi più alti assegnati quanto più la filiera del prodotto è corta; titoli e certificazioni aziendali per premiare la qualità dei prodotti, come Doc, Igp, Dop, e le caratteristiche dell'imprenditore agricolo valorizzando quelli che realizzano attività di inserimento sociale, servizi per le comunità locali, progetti di educazione ambientale ed alimentare; sistema di controllo trasparente e verificabile sull'origine e la tracciabilità dei prodotti nell'ottica di tutelare il consumatore; proposta di organizzazione del mercato, che sottolinea l'offerta didattica, formativa e culturale proposta nel Farmer's Market. Tracciabilità, regole di trattamento e confezionamento, rispetto dei criteri igienico-sanitari per gli imprenditori agricoli dovranno quindi essere rispettate secondo le norme vigenti.

Inoltre non sarà consentita la partecipazione a operatori che risultino morosi, a qualsiasi titolo, nei confronti di Roma Capitale oppure che abbiano contenziosi giudiziari pendenti con il Campidoglio. Un capitolo è riservato ai controlli che l'amministrazione dovrà eseguire regolarmente sul rispetto delle Convenzioni e sulla possibilita' di revocarle. Per la prima volta, ha aggiunto Meloni, "Roma ha un regolamento che disciplina i Farmer's Market, sostiene i produttori agricoli del territorio e garantisce i consumatori.

I mercati riservati alla vendita diretta degli imprenditori agricoli sono uno strumento fondamentale per il sostegno dell'economia locale e per favorire la valorizzazione delle risorse territoriali, la salvaguardia dell'ambiente e la diffusione di prodotti di qualità. Questo è un grande risultato per la citta' e per tutto il suo sistema produttivo".

Roma, ha concluso l'assessore, "è il comune agricolo più grande d'Europa, con i suoi circa 128.500 ettari totali di verde e oltre 2.000 aziende agricole. Con questo regolamento, uno dei primi e tra i più innovativi in Italia, portiamo davvero la campagna romana dentro la città e compiamo un'azione di ricucitura tra centro e agro romano che si tradurrà in tutela del territorio, delle sue produzioni e dell'economia delle aziende".

COIA: "PRIVILEGIAMO FILIERA LAZIO TUTELANDO ANCHE MERCATI RIONALI"

Questa delibera, ha continuato il presidente della commissione Commercio, Andrea Coia (M5S), "istituisce un regolamento che non c'è mai stato a Roma, un regolamento volto a ufficializzare i mercati già esistenti a Garbatella, San Teodoro e prossimamente a Corviale e pensare un'idea diversa di mercato, perché il mercato rionale ha una ampia differenziazione di prodotti, mentre il farmer's è più improntato sulla qualità dei prodotti alimentari". La delibera, ha sottolineato Coia, "si compone di 15 articoli che disciplinano i criteri, i requisiti, le modalità di accesso e gli obblighi per gli operatori.

I criteri di riferimento sono la territorialità, i titoli degli operatori, i sistemi di controllo e la tipologia di progetto. Si vuole privilegiare la filiera del Lazio, tenendo conto di alcuni parametri. Per esempio non può essere aperto un farmer's market nel raggio di 1 chilometro da un mercato rionale a meno che non ci sia completamentarietà di giorni e orari, ovvero il farmer's market sia aperto in orari e giorni diversi da quello rionale. Ciascun operatore può avere un posteggio in massimo due mercati, e la tipologia dei prodotti è agricoltura e food di qualità".

La maggioranza ha approvato infine, ha concluso il consigliere M5S, "un emendamento che indicherà un massimo di sei giorni lavorativi su sette. Infine gli operatori potranno approvvigionarsi, ma solo in minima parte, da altri fornitori ma sempre nel rispetto dei parametri di qualità, territorialità e filiera corta".

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