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Roma, alle Terme di Caracalla, un’audace Madama Butterfly

Il Giappone immaginato da Puccini lascia spazio a un’ambientazione audace ed estrema, che esaspera le differenze

E' poesia e innnovazione, sentimento e azione, sperimentazione visiva ed eccellenza musicale, che naturalmente si sposa con le suggestioni dello scenografico palcoscenico delle rovine di Caracalla,  la Madama Butterfly, moderna e anticonvenzionale del regista catalano Alex Ollè.

La Fura dels baus, stupisce ancora, come ci si aspettava, con un allestimento dell'opera di Puccini ai tempi di oggi di assoluto effetto, che trasforma Pinkerton in un cinico uomo d'affari americano e Madama Butterfly in una contemporanea ragazza giapponese, che, oltre agli abiti tradizionali, indossa pantaloncini corti jeans e una t-shirt su cui  è stampata la bandiera americana.

Il Giappone immaginato da Puccini lascia spazio a un'ambientazione del tutto audace ed estrema, che esaspera le differenze, evidenziando l'incontro e scontro di due civiltà quella orientale giapponese, accogliente, fedele alle tradizioni, fatta di piccole cose e quella occidentale americana, prepotente, colonizzatrice, fatta di opere maestose.    

Il tradizionale matrimonio giapponese di Pinkerton e Butterfly viene ambientato su un prato all'inglese di una club House, dove è allestito un elegante catering in stile occidentale, moderni grattacieli giapponesi, proiettati sui ruderi di Caracalla, fanno da sfondo e da contrasto, all' abitazione di Butterfly, trasformata in una piccola catapecchia all'interno di un quartiere poverissimo ai margini della città, a fianco del quale si erge imponente il cantiere di costruzioni " Pinkerton construction corporation".

L'ambientazione moderna dell'opera creata da Alex Ollè, con i suoi estremismi, non solo rispetta ma esalta la poesia originaria del capolavoro pucciniano, che Asmik Grigorian, il soprano lituano, interprete di madama Butterfly, ha saputo far vibrare con la sua voce carica di suggestioni, sia nelle parti più sognanti che in quelle drammatiche.    

I movimenti dell'anima di Butterfly, incarnati dalla voce di Asmik Grigorian, sono così sottolineati dalla scenografia, il quadro iniziale della collinetta su cui si erge un mitico boschetto esotico da cui Butterfly fa la sua comparsa in scena, rappresenta visivamente la purezza e l'innocenza del sogno d'amore, a cui si contrappone in modo stridente, subito dopo nel secondo e terzo atto, lo squallore e la decadenza dell'abitazione di Butterfly, rappresentativa della caduta dal paradiso, la perdita del sogno d'amore.  

Risulta eccellente la creazione dello spazio scenico che si integra perfettamente con le rovine di Caracalla, sia nel primo atto che nei successivi, e impeccabile la regia cinematografica di Alex Ollè, molto attenta al particolare, che trasforma il capolavoro di Puccini in un film, rendendo la visione dell'opera piacevole e fluida.

Nella rappresentazione andata in scena il 14 luglio degne di nota sono oltre l' interpretazione di Madama Butterfly di Asmik Grigorian e quella di Pinkerton di Angelo Villari, la delicata e incisiva interpretazione di Suzuki di Anna Pennisi e quella di Sharpless di Alessio Arduini.

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