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Roma. A un anno dal crollo, aperto cantiere chiesa San Giuseppe dei Falegnami

I risultati fin qui ottenuti saranno condivisi nella giornata di venerdì attraverso una straordinaria apertura del cantiere, dalle ore 10 alle ore 18

Il 30 agosto 2019 ricorre un anno dal crollo della copertura di San Giuseppe dei Falegnami al Foro Romano. In questi dodici mesi, l'Ufficio edilizia di culto e beni culturali del Vicariato di Roma ha coordinato i lavori di restauro della chiesa per restituire questo prezioso luogo di culto alla città. I risultati fin qui ottenuti saranno condivisi nella giornata di venerdì attraverso una straordinaria apertura del cantiere, dalle ore 10 alle ore 18.

Il via con il rito di benedizione della nuova copertura, presieduto da monsignor Daniele Libanori, vescovo ausiliare per il settore Centro e rettore della chiesa, di cui è titolare il cardinale Francesco Coccopalmerio. I cittadini, i rappresentanti delle istituzioni e i giornalisti che desiderano partecipare all'evento, saranno accompagnati nel corso della visita da un team di professionisti che illustrerà le fasi di avanzamento dei lavori.

A pochi giorni dal crollo, i tecnici dell'Ufficio edilizia di culto e beni culturali hanno predisposto e seguito le attività di sgombero delle macerie, messa in sicurezza e il contestuale riconoscimento, recupero e catalogazione delle parti lignee del cassonettato e della struttura di copertura crollate; operazioni svolte sotto l'alta sorveglianza della Soprintendenza Speciale Archeologica Belle Arti e Paesaggio di Roma, e secondo le indicazioni della Procura di Roma, che ancora oggi sta svolgendo le sue attività.

"Dal 3 giugno ad oggi sono state realizzate e giustapposte le due nuove capriate in sostituzione di quelle collassate– sottolinea il progettista e direttore dei lavori Alessandro Bozzetti-, mentre è stato possibile conservare, mediante l'inserimento di alcuni elementi, le strutture ancora in situ che sostengono la parte del cassonettato rimasto in opera.

È stata poi realizzata tutta l'orditura secondaria della copertura, compreso il posizionamento di un sistema di isolamento termico, che permette di controllare il microclima del sottotetto e tenere i valori di temperatura e umidità all'interno di un definito intervallo, ideale per la migliore conservazione del legno delle strutture delle falde e del cassettonato.

Questo nuovo sistema si integra con la progettazione di un monitoraggio ambientale, in armonia con la Soprintendenza e il contributo scientifico del professor Giovanni Carbonara e secondo il protocollo GBC HB (Green Building Council Historic Building), al fine di conseguire un intervento sostenibile".

Contemporaneamente tutti i frammenti lignei del cassettonato recuperati sono stati puliti, consolidati, trattati con sostanze antiparassitarie e censiti per definirne l'esatta ricollocazione, anche grazie all'Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro che, nel mese di luglio, ha eseguito un cantiere scuola con alcuni studenti del secondo anno provenienti dalla sede di Matera.

"Attraverso i dati ottenuti da laser scanner e i rilievi effettuati prima e dopo il crollo – prosegue Bozzetti -, e al fine di realizzare correttamente il ripristino del cassettonato, il team di professionisti ha realizzato un modello in BIM (Building Information Modeling) che sarà la base di partenza per la progettazione del sistema di sospensione del cassettonato e garantirà la comprensione e la corretta geometria del costruito". 

Tutti gli interventi sono stati possibili grazie innanzitutto al contributo dell'otto per mille della Chiesa Cattolica, ma anche ad altre donazioni tra cui l'importante sostegno del Centro Commerciale Euroma2, nella persona del presidente Davide Zanchi, che hanno aderito al progetto "Insieme Ri-Costruiamo".

Si conclude dunque il restauro della copertura, ma si prosegue con i lavori nell'aula di culto, il riposizionamento del cassonettato, il restauro dei due organi storici e il consolidamento della volta della Cappella del Crocifisso. "Molto resta da fare – osserva monsignor Libanori – ma San Giuseppe dei Falegnami è sempre nel cuore dei romani!". (Mel/ Dire) 

 

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