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Roma, 76enne cade in buca si rompe braccio e lei deve pagare 30mila euro

La signora caduta in uno dei crateri di Roma dovrà pagare 30.000 euro per aver messo il piede in fallo ed essersi rotta un braccio…

Una professoressa universitaria in pensione ha raccontato al quotidiano "La Repubblica", le traversie che ha dovuto affrontare in seguito alla caduta in una famigerata buca delle strade capitoline. La 76enne ha portato avanti la sua battaglia legale contro il Comune di Roma per 13 lunghi anni. Uno scontro estenuante, successivo ai lividi e alle fratture subite nella caduta. E alla fine ha dovuto arrendersi dopo che la Cassazione ha sentenziato: la signora caduta nel lontano 2006 in uno dei crateri di Roma dovrà pagare 30.000 euro per aver messo il piede in fallo ed essersi rotta un braccio. La signora, vittima del cratere di via Taro, una delle vie principali del quartiere Trieste, aveva chiesto un risarcimento da 100.000 euro per l'incidente, richiesta respinta dai giudici. Non è responsabilità del Comune se le strade sono ridotte a un colabrodo, ed è quindi facile imbattersi in una buca, maggiormente sono i residenti che devono tenere gli occhi aperti mentre camminano. In sintesi è questo il proccedimento argomentativo per mezzo del quale il giudice di ultima istanza ha dato torto alla vittima della caduta.

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I giudici hanno considerato che la voragine fosse "non occultata da foglie o cartacce, perfettamente visibile, avvistabile da qualunque pedone che avesse attraversato la strada con un minimo di diligenza". Sula stessa lunghezza d'onda è risultata la versione dell'avvoctura capitolina che riporta di "un comportamento incauto della danneggiata", poiché "un utente ha l'obbligo di prudenza e diligenza in una strada pubblica". In poche parole la vittima dell'incidente è diventata colpevole. Gli avvocati difensori del Campidoglio hanno sostenuto  che la presenza sulle strade di Roma di avvallamenti, irregolarità, non costituisce un fatto straordinario, ma rappresenta all'opposto una comune esperienza, un manto stradale dissestato è la normalità delle cose nella Capitale, e questo assunto deve essere tenuto ben presente dai fruitori delle strade, che hanno quindi il dovere di comportarsi con diligenza per sé e per gli altri.

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Ovviamente questo modo di procedere dell'avvocatura del Comune, se da una partre ha convinto i giudici, dall'altra ha suscitato una serie di reazioni polemiche. In questi giorni poi, si è diffusa la notizia di un risarcimento da 1000 euro dall'Assicurazioni del Campidoglio, a favore di un' attivista del M5S, aspirante assessora ai Lavori Pubblici, caduta anch' ella in una buca. 

 

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