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Roberto Gualtieri sindaco di Roma? L’ago della bilancia i 5 Stelle

Roberto Gualtieri, ex ministro dell’Economia e delle finanze del governo Conte bis, avrebbe già accettato di correre come candidato a sindaco di Roma

roberto gualtieri

L'ex Ministro dell'Economia Roberto Gualtieri

Roberto Gualtieri, ex ministro dell’Economia e delle finanze del governo Conte bis avrebbe già accettato di correre come candidato a sindaco di Roma per la coalizione di centrosinistra.

Roberto Gualtieri candidato sindaco di Roma

Resterebbe da sciogliere soltanto il nodo sulle modalità dell’annuncio che lo vedrà tra i partecipanti alle primarie, perché comunque vada un voto interno il Partito democratico romano lo vuole.

Lo vuole allo scopo di legittimare la candidatura di Gualtieri, da un lato. Mentre dall’altro lato per riunire le diverse anime che in questi mesi si sono fatte avanti nella coalizione del centrosinistra, da Tobia Zevi a Giovanni Caudo, da Paolo Ciani all’area più radicata nell’associazionismo rappresentata dal presidente del Municipio VIII Amedeo Ciaccheri, il cui nome era pure spuntato per le primarie, e da Stefano Fassina, già consigliere capitolino e deputato di Leu.

L’annuncio potrebbe avvenire anche in tempi brevi, c’è chi nel Pd pensa che non sarà posticipato di oltre quindici giorni.

Gualtieri sindaco, la questione cruciale: cosa faranno i 5Stelle romani

Resta da definire però una questione cruciale, che cosa faranno gli esponenti del M5s romano.

Da quando la sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha annunciato di voler tentare il bis con il simbolo del M5s, hanno preso le distanze e lavorato in questi mesi a un progetto che strizza l’occhio all’asse M5s-Pd-Leu.

In ballo c’è la pedina del premier uscente, Giuseppe Conte, a cui oggi Raggi ha rivolto un messaggio di stima, contestualmente alla richiesta di consultare la base attraverso la piattaforma Rousseau sulla sua ricandidatura. Conte ha pubblicamente smentito ogni ipotesi di una sua discesa in campo come candidato sindaco di una coalizione ampia.

Sfumata l’ipotesi Conte resterà quindi da capire dove pende l’ago della bilancia su Roma per il Movimento 5 stelle: pro o contro Raggi.

In una panoramica territoriale, guardando agli eletti nei Municipi, i gruppi M5s che apparentemente hanno manifestato una maggiore solidità sono quelli del V, VI, X, XIV e XV. Qualche defezione ma nessuno scricchiolio.

Negli altri dieci Municipi – tra quelli in cui è caduta la maggioranza M5s, quelli in cui si è tornati anticipatamente al voto, e quelli in cui i pentastellati siedono all’opposizione (è il caso del I Municipio) ma si sono espresso in contrasto alla direzione presa dal M5s alla vigilia degli Stati generali – il Movimento appare piuttosto frammentato.

Gli scontenti dell’esperienza Raggi

C’è un popolo, ancora difficile da quantificare, di eletti ed attivisti ideologicamente vicini alle posizioni del centrosinistra e scontenti dell’esperienza Raggi, che potrebbe decidere di convergere verso un appoggio alla coalizione guidata da Gualtieri.

D’altronde tra i cinque consiglieri capitolini che si stanno spendendo perché si stringa un’alleanza che replichi quella che ha tenuto in piedi il governo Conte bis, oggi Angelo Sturni è stato chiaro nel commentare la richiesta di consultazioni della sindaca.

“Le forze politiche dell’alleanza per lo sviluppo sostenibile M5s, Pd e Leu devono produrre una piattaforma programmatica costituente per definire un Piano per Roma per i prossimi cinque-dieci anni.

Si apra quindi un tavolo politico su Roma della coalizione progressista insieme al Movimento 5 stelle che possa proseguire la strada intrapresa dal secondo governo Conte”. Ha affermato.

E proprio il premier uscente, che sembra già esser proiettato al ruolo di capo politico del M5s, forse potrà spostare l’ago della bilancia, spendendosi pro o contro il Raggi bis, pro o contro l’ex ministro del suo governo, Roberto Gualtieri.

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