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Referendum, seggi vuoti per paura Covid. Raggi: coperto assenze con dipendenti capitolini

“La paura del contagio ha messo a rischio la composizione dei seggi elettorali in tutta Italia” (V. Raggi)

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Seggio elettorale

Nei seggi che ospitano le prime votazioni dall’inizio dell’emergenza Covid, è insorta la paura dei contagi da coronavirus. Da Nord a Sud della Penisola abbiamo assistito a una fuga di presidenti e scrutatori dai seggi elettorali rimasti vuoti.

“La paura del contagio ha messo a rischio la composizione dei seggi elettorali in tutta Italia: Milano è dovuta ricorrere agli appelli via social per cercare scrutatori e presidenti di seggio disponibili, in Puglia è dovuta intervenire la Protezione Civile. A Roma abbiamo coperto le assenze in poche ore, ricorrendo ai dipendenti capitolini”.

Lo scrive su Facebook la sindaca di Roma Virginia Raggi che aggiunge: “Voglio ringraziarli per quanto fanno ogni giorno e per quanto stanno facendo. Sono state ben 760 le operazioni di surroga nei circa 2.600 seggi della Capitale. Un numero enorme coperto in tempi record.

Seggi vuoti, Vigili richiamati in servizio la notte

Abbiamo dovuto richiamare in servizio anche 250 agenti della Polizia Locale di Roma Capitale, molti dei quali durante la notte. La pronta risposta che hanno dato dimostra l’attaccamento al proprio dovere e alle proprie responsabilità, un attaccamento del quale non ho mai dubitato. Grazie davvero di cuore a tutti coloro che hanno reso possibile il corretto svolgimento delle operazioni elettorali.

La destra ha ovviamente provato a strumentalizzare anche questa vicenda. Ancora una volta rispondiamo alle loro parole con i fatti”, conclude.

Francesco Giro (FI): Bene Raggi su coperture seggi, ma sia pronta su Comunali

“Sono il primo a riconoscere l’appropriatezza della reazione del sindaco Raggi nel precettare dipendenti comunali e in particolare i Vigili di fronte alla fuga di scrutatori e presidenti per la paura (immagino in larga misura ingiustificata) del Covid. Spero che per molti di essi venga prevista in futuro la sostituzione dagli albi, anche per rispetto ai loro colleghi rimasti sul fronte”.

Così Francesco Giro, senatore di Fi, che continua: “Resta comunque il dubbio di quale caos ci sarebbe stato se il voto non fosse come oggi e domani limitato a scrutinare e registrare solo un Sì e un No del referendum, ma ad esempio migliaia di preferenze per i candidati sui 15 municipi comunali e per i candidati all’Assemblea capitolina e per i candidati sindaci di Roma.

Tra poco si voterà nella Capitale…

Fra pochi mesi si voterà nella Capitale. E se avremo ancora il Covid? Saranno guai seri perché il personale precettato non sarà adeguatamente preparato a crisi improvvise.

Consiglio alla Raggi di prepararsi e bene perché non basteranno i vigili. Quanto ai paragoni con altre città io li eviterei perché sono sgradevoli e in molti di esse si vota anche per le amministrative e le regionali e stanno lavorando benissimo”. 

(Tar/ Dire)

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