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Ranucci, stasera Report: “Perché si è atteso a dichiarare Bergamo zona rossa?”

“Ci sarà il rischio di una pandemia di ritorno: quando le aziende del nord Italia riapriranno vedranno arrivare o tornare i lavoratori scesi al sud”

“Questa sera a Report parleremo del caso Bergamo, del perché ci sono stati così tanti morti rispetto alla popolazione, di scelte sbagliate o delle decisioni non prese come quella della “zona rossa”: perché l'aea bergamasca non è stata dichiarata subito zona rossa vista l'entità dei contagi? Probabilmente perché ha prevalso la zona grigia, quella degli interessi personali, economici, quella che ha alimentato le sottovalutazioni. Avremo una testimonianza inedita relativa a quello che potremmo definire il peccato originale: ciò che è è avvenuto all'interno di un pronto soccorso in Lombardia, dove sono state fatte sanificazioni e tamponi in ritardo e non sono stati identificati contagiati. Butteremo poi un occhio sulla sanità campana che se non limita le occasioni di contagio rischia di esplodere e quella siciliana dove vediamo il manuale perfetto di tutto quello che non va fatto se si vuole contrastare il virus”

Una sua osservazione in merito alla situazione?

“Personalmente credo che l'unica idea valida al momento sia quella di restare a casa perché le mascherine non ci sono, manca la preparazione logistica ad una pandemia in tutte le zone d'Italia. La fase 2 mi pare ancora lontana perché ci sarà il rischio di una pandemia di ritorno: un domani le aziende del nord Italia che riapriranno vedranno arrivare o tornare, persone e lavoratori che sono scesi al sud e tornando nelle aree industrializzate del nord potrebbero riattivare focolai di contagio”

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