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Roma, prostituzione all’Eur: le prime opposizioni al progetto #Michela

Da Patriae a FdI-An si solleva la protesta contro lo zoning in Municipio IX

Nel giorno in cui il presidente del Municipio IX Andrea Santoro incontrerà cittadini e associazioni di quartiere per valutare la fattibilità del progetto #Michela e come estenderlo al territorio, non mancano le voci contrarie all’approvazione della tecnica dello zoning come strumento di risoluzione del problema della prostituzione.

Da Patriae, il movimento romano che ha scelto di combattere a Roma al fianco di Matteo Salvini, arriva la proposta: “Se il presidente Santoro vuole cambiare le cose, allora appoggi il referendum sull’abrogazione della legge Merlin proposto dalla Lega Nord. Prima di allora le sua ‘zona a luci rosse’ è un’azione illecita, nonché una forzatura giuridica di scuola ‘mariniana’ ” – dichiara Federico Casali, esponente del Municipio IX, convinto che “i cittadini del IX Municipio hanno bisogno di sicurezza e decoro, non di zone franche dalla legge italiana”.

Casali, poi, punta il dito contro le modalità di attuazione del progetto #Michela per debellare la prostituzione in una delle zone di Roma più colpite dal fenomeno. “Fa specie che un difensore dei diritti dei più deboli permetta che nel territorio da lui amministrato ci siano delle giovani donne sfruttate dal business della prostituzione” – sottolinea Casali.

Incalza contro il progetto #Michela anche Federico Rocca, responsabile enti locali FdI-An. Secondo Rocca “in assenza di una legge nazionale che vieti o regolamenti la prostituzione un Municipio di Roma non può inventarsi le red zone”. Non solo. Secondo Rocca, si verrebbe a configurare un’ipotesi di reato “favorito dalle istituzioni municipali”. E promette battaglia qualora il progetto sarà definitivamente approvato.

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