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Prescrizione, Bonafede mette tutti d’accordo: contro la sua riforma

Il Guardasigilli riesce nell’impresa di unire avvocati e magistrati: “il fine processo mai è incostituzionale”. Ma il M5S tira dritto, come chi va contromano in autostrada

Test per l’esame di giornalismo. Il candidato consideri i seguenti fatti e le seguenti dichiarazioni inerenti la riforma Bonafede sull’annullamento della prescrizione che, bloccando l’estinzione delle cause per eccesso di durata una volta emessa la sentenza di primo grado, instaura de facto il regime del “fine processo mai”:

a) «La riforma del regime della prescrizione, che la sospende dopo il primo grado, “presenta rischi di incostituzionalità” e “viola l’art. 111 della Costituzione, con il quale confligge, quanto agli effetti, incidendo sulla garanzia costituzionale della ragionevole durata del processo”. Lo sottolinea nella relazione per l’Anno giudiziario a Milano il Procuratore generale, Roberto Alfonso» (ANSA. I giustizialisti grillini messi k.o. dalla nostra Carta fondamentale: ecco come spiegare la dantesca legge del contrappasso con un singolo Travaglio).

b) «Prescrizione, protesta degli avvocati: a Napoli legali in manette ad inaugurazione anno giudiziario» (RaiNews, che nel sottotitolo ha aggiunto: «Gli avvocati, in toga, sono entrati ammanettati nella Sala dei Baroni, nel Maschio Angioino, dove si svolge la cerimonia, in aperta polemica con la riforma Bonafede». Non è dato sapere se poi siano stati affrancati).

c) «Una quarantina di avvocati della Camera penale di Milano hanno sfilato mostrando cartelli con gli articoli della Costituzione come forma di protesta contro la riforma della prescrizione. “Abbiamo indicato tre articoli della Costituzione: il 24 che è per il diritto di difesa, il 27 che è la presunzione di non colpevolezza è il 111 che è il giusto processo”» (Open, riportando le parole dell’avvocato Giovanni Briola, del direttivo della Camera Penale. Immaginiamo lo stupore del Guardasigilli pentastellato Alfonso Bonafede: ma la Settimana della Moda non iniziava il 18 febbraio?).

d) «Lo dico a Bonafede: fermati finché sei in tempo, perché noi in Parlamento votiamo contro la follia della prescrizione. Patti chiari, amicizia lunga. Senza di noi non avete i numeri al Senato, forse neanche alla camera. Rifletteteci bene. Non voto la barbarie sulla prescrizione, io voto civiltà» (il leader di Italia Viva Matteo Renzi dal palco di Cinecittà dove si stava tenendo l’Assemblea nazionale del suo partito. Appena il giorno prima aveva giurato «appoggio totale al Governo», a conferma che il bi-Premier Giuseppe Conte può proprio stare sereno).

Ciò posto, il candidato commenti, prescindendo da termini quali “ricovero”, la seguente dichiarazione del neo-capo politico del M5S Vito Crimi, che in pratica è come se si vantasse di andare contromano in autostrada: «Sapevamo che avremmo potuto incontrare forti resistenze ed è ciò che sta accadendo. Significa che siamo sulla strada giusta».

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