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Post Sampdoria-Roma: meno spettacolo, più concretezza

La preziosa vittoria al Ferraris conferma la tendenza di Siviglia: senza Dybala meno occasioni, più focus sulla fase difensiva. Per Mourinho irrinunciabili Pellegrini e Cristante

Tutti i giocatori della Roma abbracciano Pellegrini, che ha appena sbloccato la partita Sampdoria-Roma con un gol

Al fischio finale di Sampdoria-Roma si è visto un Mourinho molto soddisfatto. Il punteggio recita 0-1, la sua squadra non ha per nulla dominato ma per il tecnico portoghese sono arrivate le risposte che cercava.

Atteggiamento giusto, difesa ferrea e pragmatismo

Le squadre di Mou non sono abituate al gioco spumeggiante, per questo non deve stupire una prestazione del genere. Ma al netto di una partita perfettibile, si è rivista la Roma dell’ultima parte di stagione, quella che ha conquistato la Conference League. La Roma approccia bene la partita e va avanti nel punteggio: dal quel momento imposta una partita “da trasferta”, con un 11 corto e pronto a ripartire, concedendo il pallino del gioco alla squadra di casa.

Non è un caso se, a fine partita, con meno tiri totali (8 contro 7) sono stati di più quelli in porta (uno solo verso la porta di Rui Patricio contro 4). Il tutto con il 41% di possesso palla. Nella parte finale la Roma si è abbassata anche con i cambi (fuori entrambe le punte per Zaniolo e Bove ad irrobustire il centrocampo) ma non ha concesso praticamente nulla. Anzi, proprio gli spazi lasciati dai blucerchiati hanno dato a Zaniolo la possibilità di raddoppiare, più volte. Insomma, una partita preparata in un modo e riuscita, pur soffrendo la mancanza di Dybala là davanti.

Irrinunciabili Pellegrini e Cristante

Nonostante le tante partite che attendono la Roma, Mourinho ha dimostrato che non può prescindere da alcuni elementi. Ok che arriva una settimana senza impegni nel mezzo, ma Pellegrini e Cristante vengono spremuti al massimo dall’allenatore. Il primo, match-winner odierno alla sua 200° in Serie A, a metà primo tempo sembrava essere destinato alla sostituzione dopo un duro contrasto con l’ex compagno di squadra Villar. Dopo qualche minuto zoppicante, il capitano è rimasto in campo per 90 minuti, anche con un’ammonizione sulle spalle. Senza Dybala, con l’opzione delle due punte è fondamentale per dare geometrie e qualità alla fase offensiva.

In un modo simile, una ventina di metri più indietro, è Bryan Cristante ad essere insostituibile. Uomo prezioso per tutti gli ultimi allenatori che l’hanno allenato, è stato sempre nell’undici titolare da agosto a oggi, venendo sostituito solo in 4 occasioni su 14 (16, se consideriamo le partite della Nazionale contro Inghilterra e Ungheria: anche lì 180 minuti). Se a Siviglia Camara per Matic ha dato buoni riscontri, stavolta Mou ha inserito il guineano dall’inizio invertendo la staffetta in mediana col serbo. Cristante invece il solito intoccabile.

Nota positiva in ottica futura è che l’emergenza sulle fasce sembra essere terminata, con il rientro soft di Karsdorp (12 minuti per lui dopo 32 giorni di assenza) e quello a pieno regime di El Shaarawy, con la maglia da titolare a discreti 74 minuti.