Prima pagina » Rubriche » Polveri sottili alle stelle, Roma finisce in tribunale: rimborso per i cittadini | la salute costa più del traffico

Polveri sottili alle stelle, Roma finisce in tribunale: rimborso per i cittadini | la salute costa più del traffico

Coda-di-auto-canva-romait.it

L’aria irrespirabile di Roma non è più soltanto un problema ambientale: ora diventa un caso giudiziario. Dopo anni di superamenti dei limiti di polveri sottili, la Capitale è finita davanti ai giudici e si apre la strada alla possibilità, per i residenti, di chiedere un risarcimento per i danni subiti. È un passaggio storico che mette nero su bianco quanto la salute dei cittadini pesi più del traffico e delle abitudini della città.

Da tempo i livelli di PM10 e PM2.5 nelle zone più trafficate della Capitale superano i valori consentiti dalla normativa europea. Una situazione nota, registrata dai monitoraggi e spesso affrontata con misure temporanee: blocchi del traffico, targhe alterne, limiti di velocità. Provvedimenti che, però, non hanno mai inciso davvero sulle cause profonde dell’inquinamento. Ora tutto questo approda in tribunale, con un’azione che punta a mettere la città di fronte alle proprie responsabilità.

Il caso nasce da una causa presentata contro Roma Capitale per la mancata tutela della salute pubblica in una delle aree più congestionate della città, lungo la Tangenziale Est. Qui, secondo le ricostruzioni, i livelli di polveri sottili avrebbero superato i limiti per un numero di giorni molto superiore al consentito, trasformando l’arteria stradale in un corridoio di smog che investe migliaia di residenti ogni giorno.

Il cuore della causa ruota intorno al principio di tutela del diritto alla salute. I cittadini che vivono nei quartieri attraversati dalla tangenziale sostengono che il Comune non abbia adottato misure adeguate per ridurre l’esposizione all’inquinamento, nonostante i dati da anni segnalino una situazione critica. Il tribunale ha riconosciuto la fondatezza delle contestazioni, ammettendo la possibilità di un risarcimento e aprendo così una strada che potrebbe essere seguita da molti altri residenti.

La vicenda non riguarda solo chi vive nelle zone più colpite, ma l’intera città. La sentenza sottolinea infatti che la qualità dell’aria non può essere sacrificata in nome della mobilità: le amministrazioni, locali e nazionali, sono obbligate ad adottare piani efficaci e strutturali, non semplici interventi emergenziali. È un richiamo forte, che potrebbe cambiare il modo in cui Roma gestisce traffico e ambiente.

Cosa possono ottenere realmente i cittadini

Il riconoscimento del danno apre alla possibilità di ottenere un risarcimento economico. Non si parla solo di un rimborso simbolico: per chi vive da anni in zone con livelli di smog fuori controllo, il tribunale riconosce la violazione di un diritto fondamentale. I cittadini possono dimostrare l’esposizione prolungata e chiedere un indennizzo, fondato sia sul peggioramento della qualità della vita sia sul rischio sanitario.

Il risarcimento, però, non è automatico. Sarà necessario presentare documentazione, prove, certificazioni mediche e testimonianze che attestino il nesso tra la qualità dell’aria e il disagio subito. La sentenza rappresenta comunque un precedente importante: Roma deve dimostrare di aver fatto quanto in suo potere per proteggere i residenti, e in molti casi questo non è avvenuto.

Coda-di-auto-canva-romait.it

Una Capitale che paga il prezzo dello smog

Il caso della Tangenziale Est è solo uno dei tanti punti critici della città. La gestione del traffico, la mancanza di alternative efficienti ai mezzi privati, il ritardo nell’adozione di misure strutturali rendono Roma una delle capitali più esposte ai rischi dell’inquinamento atmosferico. La sentenza diventa così un monito e un’occasione per cambiare rotta.

La salute dei cittadini non può essere un optional: è questo il messaggio che arriva dal tribunale e che riguarda milioni di persone. Ora Roma deve decidere se limitarsi a reagire o se, finalmente, intervenire in modo deciso per ridurre le polveri sottili e restituire ai residenti un’aria più respirabile.