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Polemica per nuova copertina di “Cuori Neri”, Telese si difende

La nuova copertina è ritenuta “offensiva”. Parte la campagna per far ritirare il libro

Ugo Venturini, 18 aprile 1970.
Carlo Falvella, 7 luglio 1972.
Virgilio e Stefano Mattei, 18 aprile 1973.
Emanuele Zilli, 5 novembre 1973.
Graziano Giralucci, Giuseppe Mazzola, 17 giugno 1974.
Mikis Mantakas, 28 febbraio 1975.
Sergio Ramelli, 29 marzo 1975.
Mario Zicchieri, 29 ottobre 1975.
Enrico Pedenovi, 19 aprile 1976.
Angelo Pistolesi, 28 dicembre 1977.
Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta, Stefano Recchioni, 7 gennaio 1978.
Alberto Giaquinto, 10 gennaio 1979.
Stefano Cecchetti, 11 gennaio 1979.
Francesco Cecchin, 16 giugno 1979.
Angelo Mancia, 12 marzo 1980.
Nanni De Agelis, 5 ottobre 1980.
Paolo Di Nella, 2 febbraio 1983.

Cosa hanno in comune ventuno giovani innocenti freddati nella guerra spietata degli anni di piombo e Massimo Carminati, boss dell’organizzazione “Mafia Capitale”? “Una copertina inspiegabile, offensiva. Il marketing spesso arriva a punte di cinismo estremo. Ma stavolta la Sperling&Kupfer ha davvero esagerato” – si legge su barbadillo.it, il think tank della destra non conforme che per primo ha notato la faccia del “Guercio” Carminati sulla copertina della ristampa – a dieci anni dalla sua prima uscita – di “Cuori Neri”, best seller di Luca Talese.

Da qui nasce “una campagna culturale e civile, per riaffermare la pietas nei confronti dei giovani caduti del Msi e delle destre negli anni di piombo: invitiamo i nostri lettori a scrivere agli account social della Sperling&Kupfer affinché il libro “Cuori Neri” di Luca Telese, con in copertina un protagonista dell’inchiesta Mafia Capitale, sia ritirato dalle librerie”. 

E’ d’accordo Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, che per prima sottoscrive l’appello e rincara la dose domandando all’autore non solo di cambiare la copertina ma anche “il ritiro del nuovo “Cuori neri” dal mercato perché legare “Mafia capitale” alle storie dei nostri ragazzi uccisi negli anni di piombo è disonesto e inaccettabile. Confido nel tuo buonsenso”. 

Anche sul web le reazioni non si fanno attendere. La rete, a caldo, se la prende con l’autore che si vede costretto a chiarire la sua posizione in una lettera indirizzata al Direttore di barbadillo.it : “Per quanto possa sembrare strano, non possiedo, come la maggior parte degli autori, il potere di decidere la copertina di un mio libro”. “Questo libro – prosegue il giornalista e conduttore di Matrixper me, è come un figlio che è cresciuto e cammina con le sue gambe. Per questo rimettere a posto quella copertina non è una concessione ai miei capricci, ma un modo per non sprecare un patrimonio”. 

In attesa di sapere se e cosa risponderà la casa editrice, nella speranza che questa si renda disponibile a ripulire tempestivamente gli scaffali, forse qualcuno si starà chiedendo: perché il dissenso dell’autore in merito alle scelte dell’ufficio grafico della Sperling – così accoratamente espresso nelle righe indirizzate a barbadillo.it – sia uscito fuori soltanto adesso? Se tempi meno tecnologici di quelli attuali ci imponessero di utilizzare inchiostro e calamaio chissà se la lettera di Telese non avrebbe assunto le sembianze confuse di un acquerello, sciolto dalle lacrime… di coccodrillo.    

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