Prima pagina » Ambiente » PNALM: “L’orsetta Morena non è morta di fame”

PNALM: “L’orsetta Morena non è morta di fame”

Il Parco Nazionale d’Abruzzo (PNALM) rende note le cause della morte dell’orsetta Morena

A causare la morte di Morena, la piccola orfana di Orso Marsicano che, con la sua vicenda avventurosa seguita al rilascio in natura del novembre scorso aveva tenuto tutto il mondo naturalistico con il fiato sospeso fino al tragico ritrovamento del 21 luglio scorso, non sono imputabili alla fame né dovute ad avvelenamento o bracconaggio, come qualcuno aveva suggerito, ma da cause ben diverse.

A chiarire il tutto sono i risultati necroscopici effettuati sui resti dell’orsetta dal dott. Rosario Fico del Centro di referenza nazionale per la medicina forense veterinaria dell’Istituto Zooprofilattico sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana di Grosseto. L’ipotesi verosimile, viene dichiarato, è da far risalire a una malattia sviluppatasi a seguito di problemi dentali che, indebolendo l’animale, ne avrebbero minato le capacità di difesa o fuga.

A suffragare questa ipotesi sono le tracce di predazione rinvenuti sulla carcassa. Morsi di predatori di grossa taglia che fanno pensare ad un attacco da parte di lupi o, persino orsi. Le fratture rinvenute sarebbero poi, peri-mortali o post-mortali.

L’esame chiarisce anche i resti del contenuto gastrico, erba e la cistifellea piena starebbero ad indicare che la digestione non era ancora avvenuta. Quindi, appare chiaro che Morena, nonostante la malattia e i problemi dentali, si era nutrita fino a poco tempo prima dell’aggressione.

“La dura legge della Natura, ha dichiarato il direttore del Parco, Dario Febbo, è stata, purtroppo, fatale per Morena. Il servizio scientifico e quello veterinario hanno svolto un grande lavoro nella cura e allevamento della piccola fino al giorno del rilascio in natura”.

“Abbiamo realizzato questo tentativo di allevamento di una cucciola di Orso Marsicano per “recuperare” una femmina, preziosa per la crescita della popolazione. Nonostante il tragico epilogo, ha concluso il presidente del PNALM, Antonio Carrara, è stata un’esperienza utile per il Parco anche in considerazione di altre eventuali possibilità di allevamento di cuccioli trovati senza madre, evitando di farli vivere in cattività per tutta la vita”.

La morte per cause naturali dell’Orso Marsicano nel corso del primo anno di vita colpiscono il 50% dei nuovi nati. Morena, purtroppo per tutti, non è riuscita a far saltare le percentuali.

Lascia un commento