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Ostia, storie di allagamenti: realtà alluvionate a confronto

Reportage tra via delle Azzorre e piazzale della Posta

Un grande problema che colpisce il territorio del X Municipio, e nello specifico la zona di Ostia, è la cattiva gestione d’eventi come piogge e acquazzoni. L’autunno e l’inverno lidense, famosi appunto per le numerosissime precipitazioni, diventano protagonisti nel creare fastidi e disagi ai cittadini del litorale romano. Alla pioggia infatti s’aggiunge la cattiva amministrazione del territorio su tali fenomeni, che mette in evidenza criticità anche con i maltempi più innocui. Strade allagate, tombini intasati e buche paurose che paiono voragini, questo è quello con cui i cittadini devono convivere durante e nel breve periodo successivo a questi avvenimenti atmosferici. Episodi che spesso bloccano le persone in casa, favoriscono gli incidenti stradali e colpiscono la gioventù, costretta a ritardare nelle entrate a scuola. Ma non possiamo dimenticare come queste situazioni colpiscano anche fasce sociali più deboli, in chiave di mobilità, rendendo Ostia impraticabile a disabili, genitori con bambini piccoli e persone più anziane. Oggi sentiamo, nella nostra inchiesta, le storie provenienti dai cittadini che vivono il quadrante di via delle Azzorre e piazzale della Posta, quest’ultimo centro storico del X Municipio.

Via delle Azzorre, durante i nubifragi, diventa impraticabile per le vastissime pozze d’acqua. I disagi maggiori si vedono nei locali privati, dove negozianti e box privati diventano saltuariamente inagibili, riportando molte volte anche danni esosi a livello economico, con allagamenti degli stabili che spesso vedono l’acqua arrivare a 1 mt d’altezza. Nella stessa zona poi c’è il grave problema delle buche, che viene a crearsi per la mancanza di qualità dell’asfalto, e nonostante venga rifatto da decenni ogni anno, non vede mai trovare una soluzione definitiva. Ecco perché i cittadini invitano il presidente del Municipio Tassone a seguire i lavori urbanistici della zona dal vivo, definiti dagli stessi abitanti vergognosi.

Secondo le stesse persone della zona le colpe di tale situazione vanno divise tra la cattiva amministrazione comunale e municipale, e poi le ditte appaltatrici che dovrebbero curare l’area urbanistica. Chi dovrebbe lavorare qui in questo ambito, è totalmente assente, passando in modo sporadico o preferendo – quando vengono – chiudersi nei bar del quartiere. I cittadini non si sentono tutelati, e sono arrabbiatissimi con le parti istituzionali, accusate di fare solo promesse sulla questione, come ha dimostrato per l’appunto Tassone. Gli abitanti della zona, oltre a invitarlo a cambiare mestiere, lo invocano a guardare i problemi concreti della zona e risolverli, invece d’investire fondi in progetti futili come gli attuali varchi.

Siamo stati poi a nella zona di piazzale della Posta, a raccogliere le testimonianze di abitanti e commercianti, con quest’ultimi i più penalizzati da questi eventi atmosferici. I cittadini che abitano in zona lamentano le strade allagate, come ne è esempio lampante la storica via delle Baleniere. Chi vive quella zona dal 1962 – ossia dalla sua costruzione – dice che gli interventi di manutenzione fognaria e idrica mancano da oltre cinquant’anni. Qui gli unici interventi avvenuti da parte dei cittadini, tra l’assenza delle istituzioni, lungo la via sono del “Comitato di Quartiere Lido Nord”, che ogni tanto si muove per segnalare la situazione degradante.

Sono altrettanto drammatiche le storie dei commercianti, totalmente disperati per questa situazione che si può palesare a ogni maltempo, perché sono totalmente assenti gli interventi pubblici per evitare gli allagamenti nei negozi e negli stabili. Nel peggiore dei casi i commercianti si sono trovati a perdere interi magazzini, per un pari di 65.000 euro d’accessori – come successo nel caso della calzaturificio Le Clif – o il negozio Sabbia Colorata, che invece vede tuttora inagibile il proprio magazzino, senza che lo Stato si attivi per risistemarlo dopo l’allagamento. Secondo cittadini e commercianti la colpa di questa situazione è principalmente delle municipalizzate. Analizzando i casi vediamo anche come l’Ama, in questo quadrante, abbia abbandonato totalmente la gestione di via Armando Armuzzi, che rientra in una disputa tra i due blocchi di lavoro che si dividono Ostia, ovvero il gruppo operativo di Ostia Levante e Ostia Ponente. I negozianti e gli abitanti della via pagano infatti l’essere una territorio a metà tra i due blocchi lavorativi, e quindi anche una zona dove si scaricano le responsabilità i due reparti, visto che l’amministrazione di Ponente finisce a piazza della Stazione Vecchia, e quella di Levante a piazzale della Posta, lasciando per errori burocratici e amministravi questo posto senza il servizio pubblico adibito al decoro e la pulizia.

Situazione che costringe gli stessi commercianti al mantenimento dell’area, pulendo di loro iniziativa i marciapiedi e arrivando anche a sturare i tombini quando si prevedono le piogge, per evitare gli allagamenti ai locali. Tutto ciò avviene tra l’indifferenza delle istituzioni municipali, che peraltro passano quotidianamente nella via, poiché a pochi passi si trova il Consiglio Municipale, che oltretutto è stato uno dei primi stabili ad allagarsi nella zona per le piogge. La gente quindi incita Tassone a mediare con le municipalizzate Ama e Acea, per intervenire immediatamente e risolvere questa situazione tremenda che va avanti da anni, e ha portato numerosissimi danni economici. Inoltre la gente vorrebbe una maggiore trasparenza sulla questione idrica del Municipio, dando la priorità sugli interventi a quelle zone soggette alluvioni, visto anche che l’Ufficio Tecnico possiede le mappature relative alle liquidazioni per le persone che hanno avuto immobili allagati.

Sempre i cittadini ricordano come, sulla questione, in passato si sia battuto Davide Bordoni, consigliere comunale per Forza Italia, che ai commercianti della zona colpiti dall’alluvione è riuscito a far ottenere – faticosamente – un rimborso economico dal Comune di 5.000 euro lordi una tantum, grazie anche alla mediazione con la Camera di Commercio.

Tassone nella sua campagna elettorale citava lo slogan “Allora Andrea…”. I ciittadini di Ostia gridano al presidente: “Allora Andrea, cosa vuole fare per risolvere questi spiacevoli episodi?”.

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