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Opere pubbliche incompiute in Italia, sono 381: uno scempio da quasi 2 miliardi

Strutture che divorano denaro pubblico senza restituirlo alla cittadinanza e spesso diventano anche fonte di degrado urbano

Vela di Calatrava, Roma, veduta aerea

A oggi in Italia sono 381 le grandi opere pubbliche incompiute: uno spreco da 1,82 miliardi. A fare il punto della situazione è la Silvi Costruzioni Edili, leader dal 1970 nella progettazione, costruzione, ristrutturazione e manutenzione di fabbricati, includendo immobili sottoposti a tutela delle Belle Arti.

Tra la sua committenza -anche pubblica ed istituzionale- annovera importanti Fondi Immobiliari per i quali ha realizzato “strip out” e ristrutturazioni globali di particolare importanza, come quella del Centro Direzionale AGIP di Roma in Via Laurentina/Via del Serafico.

Opere pubbliche incompiute: la burocrazia dello spreco

“A caratterizzare la situazione italiana ancora troppe inefficienze, sprechi ma soprattutto procedimenti burocratici che nel nostro Paese sono molto farraginosi, sottolinea Gianni Silvi, CEO di Silvi Costruzioni Edili. E che dire dei nostri immobili: oltre 6 su 10 sono obsoleti”, rincara la dose Silvia Silvi, General Manager della Silvi Costruzioni.

Con un peso della burocrazia che, secondo quanto hanno potuto osservare gli analisti, è maggiore in Basilicata e Molise, dove occorrono mediamente tra i 5 ed i 6 anni per finire una grande opera pubblica, mentre le regioni più virtuose sono Lombardia ed Emilia-Romagna. I dati sono stati elaborati a febbraio 2023 dagli analisti di Silvi Costruzioni Edili(Chief Research Officer il sociologo Alejandro Jantus per l’International Center for Social Research) aggregando le evidenze dell’Anagrafe delle Opere Incompiute aggiornate al 2022 e del Sistema Informativo Monitoraggio Opere Incompiute del Dipartimento per le opere pubbliche, le politiche abitative e urbane, le infrastrutture idriche e le risorse umane e strumentali del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

La classifica dello spreco regione per regione

Il risultato è una aggiornatissima “Geografia 2023 delle Infrastrutture Italiane” in cui Silvi Costruzioni Edili fa il punto di una situazione non certo brillantissima. Ai primi posti della classifica per numero di opere incopmpiute troviamo la Sicilia (al 36,2% con 138 opere incompiute), la Sardegna (al 12,3% con 47 opere), la Puglia (al 7,1% con 27 opere) ed il Lazio (al 6,8% con 26 opere). Migliora considerevolmente invece la Campania che rispetto al 2019 passa dal quinto al quindicesimo posto (oggi all’1,3% con appena 5 opere incompiute, contro le 41 del 2019). Mentre peggiora la Calabria che passa dal tredicesimo al quinto posto (al 5,2% con le attuali 20 opere incompiute, contro le 15 del 2019).

Sempre secondo Silvi Costruzioni Edili, ad influire sul divario infrastrutturale (dalle 138 opere incompiute in Sicilia si arriva alle zero opere incompiute nella Provincia Autonoma di Bolzano e nella Provincia Autonoma di Trento) sono prevalentemente le lungaggini burocratiche, un po’ come è accaduto anche a livello dei cittadini per il Superbonus 110%.

I tempi di realizzazione delle grandi opere pubbliche, con una media nazionale pari a 4,4 anni, si alzano fino a raggiungere valori molto più elevati in Molise (5,7 anni), Basilicata (5,7 anni), Sicilia (5,3 anni) e Liguria (5,2 anni), mentre le regioni più virtuose sono Lombardia ed Emilia-Romagna, dove le opere infrastrutturali sono terminate con maggior velocità: queste due regioni si posizionano infatti prime a pari merito con 4,1 anni di tempo medio di realizzazione.

La classifica negativa in base al valore economico delle opere incompiute

In quanto al valore economico delle opere incompiute e quindi dello spreco, escludendo l’ambito statale/sovra-regionale, la Sicilia si classifica al primo posto con 402 milioni di euro, pari al 22,1% del dato nazionale che somma 1,82 miliardi di euro. Segue al secondo posto la Sardegna con 242 milioni e sul podio anche il Molise con 134 milioni. Poi ancora seguono poi Lombardia con 108 milioni, Calabria con 68 milioni, Basilicata con 36 milioni e Puglia con 35 milioni. In allegato la graduatoria completa, consultabile anche nelle grafiche per numero di opere incompiute e per valore.