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Omicidio Michelle. “Dove sta lo Stato?”, urlano al corteo a un mese dalla morte della 17enne

La Polizia Scientifica ha ripreso tutti i partecipanti. Molti di loro, già identificati, saranno denunciati

Via Giuseppe Benedetto Dusmet, a Primavalle, stabile dove è stata uccisa Michelle

La via e la palazzina a Primavalle dove è stata uccisa Michelle

Ieri sera, 28 luglio 2023, è passato un mese esatto dall’uccisione della 17enne Michelle Causo e dal ritrovamento del suo cadavere in un carrello della spesa vicino a un cassonetto in via Stefano Borgia a Primavalle, Roma.

“Dove sta lo Stato? Hanno ammazzato una ragazza! Giustizia!”, hanno gridato alcuni giovani presenti al corteo organizzato per ricordare la giovane Michelle, e poi hanno bloccato il traffico per qualche minuto, “Qui non si passa!”, hanno urlato, colpendo anche una macchina ferma, e costringendo gli automobilisti a fare retromarcia. “Le donne non si toccano!”, hanno ripetuto come un mantra, in coro i manifestanti.

Ci sono stati momenti di tensione durante la manifestazione, a cui hanno partecipano anche i genitori e il fidanzato di Michelle, che ha sfilato nel tardo pomeriggio per le vie del quartiere della periferia romana. Il corteo è partito dalla chiesa di Santa Maria della Presentazione per giungere nel luogo dove il 28 giugno è stato trovato il cadavere della ragazza, lasciato in un carrello della spesa vicino a dei cassonetti dei rifiuti.

“Giustizia!” ha gridato ancora un gruppo di giovani facendo irruzione nella palazzina in via Dusmet, dove Michelle è stata uccisa e dove abitava il ragazzo di 17 anni che è stato arrestato per il suo omicidio. Un blitz di pochi minuti gridando insulti e lasciando cartelli all’entrata con su scritto “Stop alla violenza”.

Secondo la Polizia, che li ha poi identificati, al corteo, che inizialmente si svolgeva con una ventina di persone in modo del tutto pacifico, si sono aggiunti un centinaio di ragazzi tra i 15 e 18 anni: hanno prima bloccato il traffico, poi colpito un’auto.

Un gruppo di ragazzi più turbolenti dei partecipanti al corteo ha aperto con violenza il portone della palazzina dove abitava l’arrestato, poi forzati i sigilli è entrato danneggiando l’appartamento. La Polizia Scientifica ha ripreso tutti i partecipanti. Molti di loro, già identificati, saranno denunciati. Il blitz nell’abitazione si è svolto tra fischi e urla in strada. Con vari residenti affacciati ai balconi.

“Voglio che lo Stato cominci a fare qualche cosa. Questa tragedia ci ha toccato troppo da vicino e nessuno vuole la violenza, in primis Michelle. Queste cose devono finire per sempre. Chiedo solo che lo Stato faccia il proprio lavoro, un delinquente del genere non doveva stare dove stava”, ha detto la mamma di Michelle Causo, al termine del corteo. (Ansa)