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Omicidi Prati. Scatta il fermo per De Pau, 51enne interrogato per sette ore: “Ricordo tanto sangue”

Il racconto dell’uomo interrogato per 7 ore in Questura: “Sono stato a casa delle cinesi, poi il blackout”

Carcere Regina Coeli

Carcere Regina Coeli (Roma)

Verrà trasferito nel carcere romano di Regina Coeli Giandavide De Pau, l’uomo accusato dell’omicidio di tre prostitute (due cinesi e una colombiana) giovedì scorso nel quartiere romano di Prati. Per lui è scattato il fermo. L’uomo, a quanto si apprende, è in cura psichiatrica e seguiva un percorso farmacologico.

L’interrogatorio

“Ricordo tanto sangue in quegli istanti”. E’ quanto avrebbe detto De Pau nel corso del lungo interrogatorio negli uffici della Questura. “Ricordo di essere arrivato in macchina in via Riboty, di essere entrato in un appartamento che ricordo essere al piano terra e lì ho lasciato il mio telefono cellulare.

Era la prima volta che andavo all’appartamento delle due cinesi, dopo un appuntamento preso per telefono. Ricordo di essere stato nella casa e di avere tamponato la ferita alla gola di una di loro ma poi ho un blackout, non ricordo più nulla. Non ricordo di essere stato in via Durazzo. Ho vagato per due giorni senza mangiare né dormire”.

Nel corso dell’interrogatorio gli investigatori hanno contestato a De Pau di essere stato immortalato dalle telecamere di videosorveglianza in via Durazzo, dove è stata uccisa la 65enne colombiana. “Non ricordo di essere stato in quella casa, mi contestate due omicidi, quindi non avrebbe senso negarne un terzo”, ha aggiunto.

“Dopo aver vagato per due giorni sono andato a casa di mia sorella e di mia madre con i vestiti ancora sporchi di sangue, ero stravolto e ho dormito due ore sul divano, poi sono arrivati i poliziotti a prendermi intorno alle 6 di mattina”. Il 51enne ha ricostruito le ore precedenti ai fatti: “Mercoledì una donna cubana è venuta a casa mia e abbiamo consumato droga. Poi il giorno dopo ho preso appuntamento a via Riboty con una cinese”.

La svolta nelle indagini

A portare all’uomo alcune testimonianze raccolte dagli inquirenti che hanno dato una svolta alle indagini. In particolare i dettagli riferiti da due cittadini cubani e da una terza persona. Identificato dai poliziotti già nel primo pomeriggio di ieri, l’uomo è stato rintracciato nella casa di alcuni parenti a Primavalle. A mettere le forze dell’ordine sulle sue tracce sarebbe stata la segnalazione di un parente stretto.

Una chiamata in cui si prefigurava un fatto grave, e che ha portato il familiare dell’uomo a collegare le frequentazioni di De Pau con quanto avvenuto giovedì scorso e ad allertare le forze dell’ordine.

L’uomo è stato rintracciato nelle prime ore di questa mattina, in un edificio del quartiere Ottavia, dagli investigatori della Polizia di Stato della III e IV Sezione della Squadra Mobile capitolina, coordinati dalla Procura di Roma. All’individuazione di De Pau si è arrivati in meno di 48 ore.

I legami con il clan Senese, i precedenti penali

Il 51enne sospettato del triplice omicidio era legato al clan camorristico dei Senese. Secondo la Dda era stato il factotum e uomo fidato del boss Michele Senese detto ‘o Pazz’, per il quale svolgeva il ruolo di autista. Il nome di De Pau compare anche negli atti di ‘Mafia Capitale’ in cui si fa riferimento a un incontro avvenuto nell’aprile 2013 in un bar di Roma nord tra Carminati e Senese a cui partecipò lo stesso De Pau. A suo carico anche un’accusa per violenza sessuale. In altre indagini risultava accusato di rapina, cessione di droga e minacce a pubblico ufficiale. (Adnkronos)